—RIASSUNTO—
Nel 20° secolo, il punto di vista della letteratura Watchtower era coerentemente che Gesù con la sua morte fece un sacrificio di riscatto per tutti i discendenti di Adamo. (1 Timoteo 2:6) Attualmente, il punto di vista del CD è che Gesù non morì per tutti i discendenti di Adamo, ma per tutti i tipi di discendenti di Adamo, per coloro che saranno salvati. (1 Timoteo 2:6) Se Gesù morì per tutti i discendenti di Adamo, tutti loro devono avere una minima possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Riducendo il numero di coloro che risorgeranno, anche spiegando le parole di Gesù che gli abitanti di Sodoma, Corazin, Capernaum e Betsaida riceveranno una risurrezione, gli attuali membri del CD hanno svalutato e limitato il sacrificio di riscatto. I loro insegnamenti implicano che non tutti i discendenti di Adamo avranno la possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Le dottrine degli attuali membri del CD riguardo al sacrificio di riscatto e alla risurrezione sono false dottrine.
Un punto importante nella discussione che segue è che solo due gruppi sono menzionati nelle Scritture Greche Cristiane che saranno eternamente annientati:
(1) Persone che hanno peccato contro lo spirito santo.
(2) Cristiani che con la loro parola o con le loro azioni hanno rifiutato il sacrificio di riscatto.
Nessun passaggio delle Scritture Greche Cristiane dice che le persone ignoranti o le persone che sono malvagie perché ignoranti saranno annientate eternamente, come afferma il CD.
1 Timoteo 2:6 dice che il riscatto è per “tutti” (pas) mentre Matteo 20:28 dice che il riscatto è per “molti” (polys). Mostro che entrambe le parole greche si riferiscono a tutti i discendenti di Adamo. Nel 20° secolo la letteratura della Watchtower ha costantemente mostrato che il sacrificio di riscatto include tutti i discendenti di Adamo.
Nel 21° secolo c’è stata una svalutazione e una restrizione del sacrificio di riscatto. Il punto di vista dei membri del CD è che Gesù non morì per tutti i discendenti di Adamo ma per tutti i tipi di discendenti di Adamo.
Paolo mostra in Romani 6:17 che la morte di una persona lo assolve da tutti i suoi peccati precedenti. Ciò significa che coloro che ottengono una risurrezione saranno giudicati in base a ciò che fanno nel Giorno del Giudizio e non a ciò che hanno fatto prima di morire.
Le azioni sbagliate basate sul peccato ereditato possono essere perdonate. Ma il peccato contro lo spirito santo non può essere perdonato. Sia i farisei che gli scribi e gli abitanti di Corazin, Capernaum e Betsaida ascoltarono la predicazione di Gesù e videro i suoi miracoli, e lo respinsero. Gli scribi e i farisei hanno peccato contro lo spirito santo, mentre gli abitanti delle città menzionate riceveranno la risurrezione.
La maggior parte delle persone che sono vissute non hanno avuto l’opportunità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Pertanto, otterranno una risurrezione. Questi includono:
(1) La maggior parte delle persone che vissero tra Adamo e Gesù, compresi quelli che morirono nel diluvio mondiale e gli abitanti di Sodoma.
(2) La maggior parte delle persone vissute nel I secolo EV, compresi gli abitanti di Corazin, Capernaum e Betsaida, che respinsero Gesù.
(3) La maggior parte delle persone vissute tra Gesù e il XX secolo.
(4) La maggior parte delle persone vissute nel XX secolo.
Oggi ci sono 2 miliardi di bambini tra 1 e 14 anni e 800 milioni di persone con problemi mentali. La maggior parte di questo 35% della popolazione mondiale non ha la capacità di accettare il sacrificio del riscatto. La maggior parte dei 3,2 miliardi di abitanti dell’Asia (4,6 milioni meno 1 milione di bambini e 400.000 con problemi mentali) non ha avuto la possibilità di conoscere la verità su Dio e suo Figlio. Se aggiungiamo i 2 miliardi di bambini e gli 800 milioni con problemi mentali ai 3,6 miliardi dell’Asia, otteniamo 4,6 miliardi di persone che non hanno avuto l’opportunità di conoscere la verità. Questo è il 57% della popolazione mondiale.
Gran parte delle persone che vivono fuori dall’Asia non ha avuto la possibilità di accettare il sacrificio di riscatto. Ciò significa che oltre il 70% della popolazione mondiale non ha avuto la possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Poiché la popolazione mondiale aumenta di 140 milioni ogni anno e i testimoni di Geova aumentano di 300.000, il rapporto tra i predicatori del Regno e la popolazione mondiale aumenterà gradualmente anno dopo anno. Così, quando inizia la grande tribolazione, più del 70% della popolazione mondiale non ha avuto la possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Ciò significa che tutte queste persone o sopravviveranno alla grande tribolazione o otterranno una risurrezione nel Regno millenario di Gesù Cristo, quando avranno la loro possibilità.
IL CORRISPONDENTE RISCATTO DI GESÙ CRISTO
Una delle dottrine fondamentali degli Studenti Biblici al tempo di Russell e dei Testimoni di Geova è la dottrina del sacrificio di riscatto di Gesù Cristo. Ma triste a dirsi, negli ultimi anni questa dottrina è stata svalutata e limitata. I due passaggi principali delle Scritture Greche Cristiane che trattano del sacrificio di riscatto di Gesù sono Matteo 20:28 (sopra) e 1 Timoteo 2:5, 6 (sotto).
28 Proprio come il Figlio dell’uomo è venuto non per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita in riscatto (lytron) in cambio (anti) di molti (polys).”
5 Poiché c’è un solo Dio, e un solo mediatore tra Dio e gli uomini, un uomo, Cristo Gesù, 6 che si è dato un riscatto corrispondente (antilytron) per tutti (pas): questo è ciò di cui si deve testimoniare a suo tempo.
La parola greca antilytron è correttamente tradotta con l’espressione “riscatto corrispondente”, il che significa che il riscatto aveva esattamente lo stesso valore di quello che era stato riscattato. E questo valore era la vita umana perfetta di Gesù corrispondente alla vita umana perfetta di Adamo. In Matteo 20:28 viene usata la parola greca lytron senza la preposizione prefissata anti. Tuttavia, questa preposizione anti segue immediatamente lytron come lytron anti, quindi l’idea di un “riscatto corrispondente” è espressa anche in Matteo 20:28. Devono essere “giudicati individualmente secondo le loro azioni”. (Rivelazione 20:13)
In 1 Timoteo 2:5, 6 leggiamo del “riscatto corrispondente per tutti (pas), ma in Matteo 20:28 leggiamo di “un riscatto in cambio di molti (polys). C’è una differenza di significato qui tra “tutti” (pas) e “molti” (polys)?
Secondo Mounce, il significato di polys è “grande in grandezza o quantità, molto, grande, molti”. È importante notare che polys e pas possono vedere la stessa situazione da due punti di vista diversi e le due parole non si escludono a vicenda. Romani 5:15 illustra il problema. Paolo usa la parola polys (“molti”) sia per tutti i discendenti di Adamo che moriranno sia per tutti quelli che sono inclusi nel sacrificio di riscatto:
15 Ma il dono non è come la trasgressione. Perché se per colpa di un solo uomo morirono molti (polys), quanto più l’immeritata benignità di Dio e il suo dono gratuito per l’immeritata benignità di un solo uomo, Gesù Cristo, abbondarono a molti (polys)!
Il significato dell’espressione “molti morirono” (aoristo attivo) è visto nel versetto 17 dove leggiamo, “perché per la trasgressione di un uomo la morte ha governato come re per mezzo di quello”. Tutta la progenie di Adamo fu soggiogata alla morte. La Torre di Guardia del 1 agosto 1973, pagina 465, [edizione italiana w74 15/1 p. 49; ndt] contiene alcuni commenti interessanti sull’uso della parola polys:
9 Questo insegnamento del riscatto richiama la nostra attenzione su due famiglie, la famiglia di Adamo e la famiglia di Gesù Cristo. Descrivendole, è detto di entrambe le famiglie che sono “molti”. (Rom. 5:15) Non c’è nessuna speciale esigenza per far parte della peccaminosa famiglia di Adamo. Tutti vi nascono mediante il naturale processo procreativo. Ma, riguardo a ciò che Gesù fece, è scritto: “Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per esser servito, ma per servire e per dare la sua anima come riscatto in cambio di molti”. (Mar. 10:45; Matt. 20:28) Quanti? Come abbiamo già visto, egli diede se stesso come “riscatto corrispondente per tutti”. Egli gustò la morte “per ogni uomo”. (1 Tim. 2:5, 6; Ebr. 2:9) Negli scorsi seimila anni, la famiglia di Adamo si è moltiplicata fino a includere miliardi di persone. Cristo le acquistò tutte.
Sullo sfondo dei punti precedenti, vediamo che polys (“molti”) in Matteo 20:28 non si riferisce a un gruppo che è meno di “tutti”, ma a tutti i discendenti di Adamo.
IL RISCATTO INCLUDE TUTTI I DISCENDENTI DI ADAMO
Ho esaminato tutti i riferimenti a Matteo 20:28 e 1 Timoteo 2:6 nella biblioteca online della Watchtower negli ultimi 70 anni e sono stati presentati gli stessi punti di vista: il sacrificio di riscatto significa che Gesù con la sua morte acquistò tutti i discendenti di Adamo, ma secondo Giovanni 3:36, solo coloro che “esercitano fede in Gesù” riceveranno la vita eterna sulla base del sacrificio di riscatto. Il punto di vista era anche coerente che i “molti” in Matteo 20:28 e il “tutti” in 1 Timoteo 2:6 si riferissero a tutti i discendenti di Adamo. Di seguito riporto alcune citazioni in tal senso:
La Torre di Guardia del 15 aprile 1972, pagina 237 [Ediz. italiana w72 15/10 p. 621; ndt]:
Egli sacrificò la sua perfetta vita umana e la sua paternità quale riscatto corrispondente per tutto il genere umano.
Svegliatevi! dell’8 giugno 1973, pagina 8 [Ediz. italiana g73 22/11 p. 6; ndt]:
Comprando così la razza umana, Gesù aprì la via per eliminare l’incapacità legale in cui si trovava il genere umano e ora ha il diritto di destare dalla morte l’umanità.—Matt. 20:28; 28:18.
La Torre di Guardia del 1° aprile, 1974, pagina 200 [Ediz. italiana w75 15/3 p. 179; ndt]:
Cristo Gesù provvide questo. Come egli stesso disse: “Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua anima come riscatto in cambio di molti”. (Matteo 20:28) Poiché il nostro primogenitore Adamo perse per noi la vita umana perfetta, Cristo Gesù riscattò ciò che Adamo aveva perduto, e fece ciò per la razza umana, aprendo in tal modo per loro la via perché riguadagnassero la vita perfetta. Fece questo pagando la propria vita umana perfetta come uno scambio di pari valore. Sì, “un solo uomo morì per tutti”, un fatto reso possibile perché era un uomo perfetto, nato sulla terra mediante il potere di Dio, essendo stata la sua vita trasferita dal cielo al seno della fanciulla vergine Maria. —2 Cor. 5:14; 1 Tim. 2:5, 6; Luca 1:34, 35.
La Torre di Guardia del 15 marzo, 1990, pagina 4 [Ediz. italiana w90 15/3 p. 5; ndt]:
Gesù venne “per dare la sua anima come riscatto in cambio di molti”. (Marco 10:45) Ma chi sono i “molti”? È ovvio che tra loro non c’è Adamo, poiché egli era un uomo perfetto che scelse deliberatamente di disubbidire a Dio e morì come peccatore volontario e impenitente. Ma che dire della sua grande famiglia, che conta miliardi di persone? Con un prezzo corrispondente, Gesù Cristo controbilancia la condanna ereditata che grava sulla famiglia di Adamo. (Confronta 1 Timoteo 2:5, 6). A favore dei “molti” credenti, Gesù applica il valore del suo prezzo di redenzione.
La Torre di Guardia del 15 marzo, 2000, pagina 4:
Sacrificando la sua vita umana perfetta, Gesù ricomprò tutti gli esseri umani discesi da Adamo in modo che potessero divenire la Sua famiglia e fare di Lui il loro “Padre eterno”. —Isaia 9:6, 7.
Le citazioni sopra mostrano che l’opinione durante il 20° secolo era che Gesù acquistò tutti i discendenti di Adamo con la sua morte.
UNA SVALUTAZIONE DEL SACRIFICIO DI RISCATTO
Il fulcro di questo studio è come Geova Dio considera tutti i discendenti di Adamo e se applicherà il sacrificio di riscatto di Gesù a ciascun individuo della razza umana. Le citazioni nella sezione precedente mostrano che la risposta a questa domanda è Sì. Tutti i discendenti di Adamo vengono acquistati da Gesù e ogni individuo deve avere una minima possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Tuttavia, il primo accenno di risposta negativa di cui sono a conoscenza si trova in Perspicacia nello studio delle Scritture (1988), volume II pagina 791 [Ediz. italiana p. 786; ndt]:
Alcuni non saranno risuscitati. Anche se è vero che il sacrificio di riscatto di Gesù Cristo è stato offerto per l’umanità in generale, egli indicò che la sua applicazione sarebbe stata comunque limitata: “Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua anima come riscatto in cambio di molti”. (Mt 20:28)
La citazione dice che “il sacrificio di riscatto di Gesù Cristo è stato offerto per l’umanità in generale”. E questo concorda con le opinioni del 20° secolo che ho citato sopra. Ma il nuovo punto di vista è che la parola “molti” (polys) in Matteo 20:28 non si riferisce a tutti i discendenti di Adamo. E La Torre di Guardia del 15 luglio 2014, pagina 30, sostiene che la parola “molti” si riferisce solo a coloro che beneficeranno del riscatto e non a tutti i discendenti di Adamo. Questa è una svalutazione del sacrificio di riscatto perché implica che è stato dato solo per coloro che saranno salvati:
Proprio come aveva spiegato, Gesù “non [era] venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua anima come riscatto in cambio di molti” (Matt. 20:28). I “molti” che avrebbero tratto beneficio dal suo riscatto non sarebbero stati solo gli ebrei pentiti. È infatti volontà di Dio che “ogni sorta di uomini siano salvati”, dato che il riscatto “toglie il peccato del mondo” (1 Tim. 2:4-6; Giov. 1:29). — [w14 15/7 p. 30; ndt].
Questo nuovo punto di vista è espresso anche nell’articolo online “Bibbia: domande e risposte”, pagina 104:
Valore corrispondente. Il sacrificio di Gesù corrisponde esattamente a ciò che Adamo aveva perso, cioè una vita umana perfetta (1 Corinti 15:21, 22, 45, 46). La Bibbia dice: “Poiché come per mezzo della disubbidienza di un solo uomo [Adamo] molti furono costituiti peccatori, similmente anche per mezzo dell’ubbidienza di uno solo [Gesù Cristo] molti saranno costituiti giusti” (Romani 5:19). Questo spiega in che modo la morte di un solo uomo può pagare il riscatto per molti peccatori. Infatti, il sacrificio di Gesù è un “riscatto corrispondente per tutti” coloro che compiono i passi necessari per trarne beneficio (1 Timoteo 2:5, 6). ([1])
La conclusione di “Bibbia: domande e risposte” è che “il riscatto corrispondente per tutti” è solo per “coloro che compiono i passi necessari per trarne beneficio”. Ciò significa che la parola “tutti” in 1 Timoteo 2:6 ha ora il significato ristretto di “molti”. La nota di studio nella NWT13 online di 1 Timoteo 2:4 conferma questa nuova visione:
ogni tipo di persona: Mentre l’espressione greca usata qui può essere tradotta più letteralmente “tutte le persone”, la traduzione “ogni tipo di persona” è appropriata a causa del contesto. (Per altri esempi, vedi le note di studio su Gv 12:32; At 2:17). Dio vuole che tutte le persone «pervengano al pentimento» (2Pt 3:9), quindi offre la salvezza in modo imparziale a tutti, indipendentemente dal sesso, origine etnica, stato finanziario o posizione sociale. (Mt 28:19, 20; At 10:34, 35;17:30) Tuttavia, le Scritture indicano chiaramente che molte persone rifiuteranno l’invito di Dio e non saranno salvate. (Mt 7:13, 21; Gv 3:16, 36; 2Ts 1:9) Quindi la traduzione di “ogni tipo di persona” è in armonia con quei versetti. Una traduzione simile è appropriata anche nei versetti precedenti, dove Paolo esorta i conservi cristiani a pregare “riguardo a ogni sorta di uomini, riguardo ai re e a tutti quelli che sono in posizioni elevate”. — 1Tm 2:1, 2. — [Non essendoci al momento ancora la traduzione ufficiale in italiano, questa è una mia libera traduzione; ndt].
Se 1 Timoteo 2:6 dice: “il quale ha dato se stesso come riscatto corrispondente per ogni tipo di persona” — “per coloro che fanno il passo necessario per beneficiarne”, qual è il significato dell’espressione “riscatto corrispondente”? A cosa corrispondono “ogni tipo di persona” — “coloro che compiono i passi necessari per trarne beneficio”? Questa domanda mostra la logica fallace dietro questa nuova visione.
Non esito a dire che questa nuova visione è un falso insegnamento perché svaluta e limita il sacrificio di riscatto. Sospetto che questo nuovo pensiero sia stato formato per supportare l’idea che diversi miliardi di esseri umani saranno eternamente annientati nella grande tribolazione. Se queste persone vengono acquistate dal sacrificio di Gesù, devono avere una minima possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio. Questa possibilità è data dall’essere istruiti su di esso e dall’essere offerto il sacrificio di riscatto, come mostra Romani 10:13-17. Tuttavia, come dimostrerò di seguito, la maggior parte delle persone che vivono quando inizia la grande tribolazione, non avranno avuto la possibilità minima menzionata di accettare il sacrificio di riscatto. Ciò significa che queste persone non possono essere annientate eternamente se vengono acquistate da Gesù. Ma se il riscatto corrispondente include solo coloro che saranno salvati, tutti gli altri non hanno bisogno di una minima possibilità e possono essere annientati per l’eternità.
Torniamo ora all’approfondimento di 1 Timoteo 2:6, guardandolo da un punto di vista linguistico. Alla fine della nota di studio leggiamo:
Per tutti: O “ogni tipo di persona,” —Mt 20:28; Gv 3:16; vedi la nota di studio su 1Ti 2:4.
Secondo Louw e Nida, la parola greca pas ha i seguenti significati: “una totalità di specie o tipi – ‘ogni tipo di, ogni sorta di’”. La parola può riferirsi all’universalità, a ogni individuo di un gruppo o a ogni genere o tipo di qualcosa. La parola può anche riferirsi a “tutti gli altri” come in Luca 21:29 dove Gesù parla del fico e di tutti gli altri alberi (pas).
Il principio seguito dai traduttori della Bibbia è di usare il significato fondamentale di una parola se il contesto non mostra un significato più ristretto. In connessione con alcuni dei riferimenti contenuti nella nota di approfondimento di 1 Timoteo 2:4 si segue questo principio. Secondo Giovanni 12:32, Gesù non attirerà a sé “tutti gli uomini”, ma “ogni sorta di uomini”. E secondo Atti 2:17, Dio non verserà il suo spirito di “ogni carne” ma su “ogni sorta di carne.”
Ma che dire delle parole di Paolo in 1 Timoteo 2:4?
il quale vuole che ogni tipi di persona sia salvata e giunga all’accurata conoscenza della verità.
Ho posto la mia domanda in negativo per illustrare la questione: È volontà di Dio che alcune persone non vengano salvate e non giungano a un’accurata conoscenza della verità? Questa, ovviamente, non è la volontà di Dio. Ciò significa che la resa di NWT13 “il quale vuole che ogni tipi di persona sia salvata e giunga all’accurata conoscenza della verità”, non è una resa corretta. In questo verso la parola greca pas deve avere il suo significato universale. Dio vuole che tutta la progenie di Adamo sia salvata. Ma molti useranno il loro libero arbitrio per rivoltarsi contro Dio, quindi non saranno salvati.
E per continuare la discussione di cui sopra. È anche chiaro che la parola greca pas deve avere il significato universale in 1 Timoteo 2:6. Poiché Gesù è il “riscatto corrispondente” (antilytron), il suo riscatto deve includere tutti i discendenti di Adamo e non “ogni tipo” di discendenti di Adamo. La parola pas in senso universale è usata anche in Romani 8:32, 2 Corinzi 5:15 ed Ebrei 2:9. La TNM13 rende la parola greca pas in Timoteo 2:6 come “tutti”, ma come mostrato sopra, la nota di studio ha l’alternativa “ogni tipo di”. Il riferimento a Matteo 20:28 con la parola “molti” che La Torre di Guardia del 15 luglio 2014 applicava a coloro che saranno salvati, e all’approfondimento di 1 Timoteo 2:4, indica che il punto di vista dei membri del CD è che Gesù ha dato se stesso come corrispondente riscatto “per ogni tipo di persona”. Come ho detto sopra, questo è un falso insegnamento.
La vera veduta del sacrificio di riscatto:
Gesù morì per tutti i discendenti di Adamo e acquistò tutti con la sua morte. Ognuno deve avere una minima possibilità di accettare o rifiutare il riscatto. (La Torre di Guardia del 1 agosto 1973 [edizione italiana w74 15/1 p. 49; ndt] e Perspicacia nelle Scritture, volume I, pagina 854 [Ediz. italiana vol. 2 pp. 642-643; ndt]) La falsa veduta del sacrificio di riscatto: Gesù è morto solo per coloro che saranno salvati, per “ogni tipo di persona” e non per “tutti gli uomini”. (La Torre di Guardia del 15 luglio 2014) |
[1]. https://wol.jw.org/en/wol/d/r1/lp-e/502016129
IL GIORNO DEL GIUDIZIO E L’APPLICAZIONE DEL SACRIFICIO DI RISCATTO
Gesù Cristo ha menzionato il “giorno del giudizio” in diverse occasioni, come in Matteo 11:22, e ha collegato questo giorno con la risurrezione dei morti.
Giudizio in rettitudine
Paolo menziona il giorno del giudizio negli Atti 17:31:
Perché ha fissato un giorno in cui si propone di giudicare con giustizia la terra abitata da un uomo che ha nominato, e ha fornito una garanzia a tutti gli uomini risuscitandolo dai morti.
Impariamo dalle parole di Paolo che Gesù Cristo sarà il giudice nel Giorno del Giudizio. Poiché la terra abitata sarà giudicata con rettitudine, la base del giudizio deve essere il sacrificio di riscatto. La risurrezione di un gran numero di esseri umani è implicita nelle parole che la risurrezione di Gesù è una garanzia.
Quando le Scritture parlano del sacrificio di riscatto e della salvezza, nella maggior parte dei casi, viene sottolineato l’amore di Dio. Ma nel versetto di Romani 2:26, la giustizia di Dio è sottolineata in relazione al sacrificio di riscatto e all’essere dichiarato giusto sulla base del sacrificio di riscatto. Il versetto dice che Dio stesso deve essere giusto quando dichiara una persona giusta. Leggiamo Romani 3:23-26.
23 Perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, 24 e per la sua immeritata bontà Dio fa loro il dono di dichiararli giusti liberandoli mediante il riscatto pagato da Cristo Gesù. 25 Dio lo ha presentato come offerta per la propiziazione mediante la fede nel suo sangue. Lo ha fatto per dimostrare la propria giustizia nel perdonare i peccati commessi nel passato, quando sopportava pazientemente; 26 e lo ha fatto per dimostrare la propria giustizia nel tempo presente, per essere giusto anche quando dichiara giusto l’uomo che ha fede in Gesù.
Prima che Gesù morisse e il sacrificio di riscatto entrasse in vigore, Dio poteva perdonare i peccati perché sapeva che Gesù avrebbe dato la sua vita come sacrificio di riscatto. Tuttavia, le persone che erano state chiamate nel regno celeste dovevano essere dichiarate giuste e, a causa del requisito che Dio stesso doveva essere giusto quando faceva ciò, questa sua azione poteva avvenire solo dopo che Gesù aveva dato la sua vita come sacrificio di riscatto. Il requisito della giustizia è che per prima cosa quando c’è un riscatto corrispondente – Gesù invece di Adamo – allora Dio ha una base su cui può dichiarare una persona giusta. ([1])
Coloro che appartenevano alla nazione di Israele potevano portare offerte a Geova, e i loro peccati sarebbero stati perdonati. Ma il sacrificio di riscatto che ancora non esisteva non poteva essere applicato a loro. Ciò significa che tutti i discendenti di Adamo vissuti nei millenni prima della venuta di Gesù sulla terra non avevano la minima possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto.
È importante notare che sia il giudizio di coloro che hanno una speranza celeste, di coloro che sono stati dichiarati giusti, sia di coloro che saranno presenti sulla terra nel giorno del giudizio avverrà in rettitudine.
Una descrizione del giorno del giudizio
Gli ultimi capitoli di Rivelazione discutono del giorno del giudizio e di cosa accadrà in quel momento. In Rivelazione 20:11-15 leggiamo:
11 Vidi poi un grande trono bianco e colui che vi sedeva. La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza,u e non ci fu più posto per loro. 12 Vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono, e furono aperti dei rotoli. Fu aperto anche un altro rotolo: il rotolo della vita. I morti vennero giudicati in base a ciò che era scritto nei rotoli, secondo le loro opere. 13 E il mare restituì i morti che conteneva, e la morte e la Tomba restituirono i morti che contenevano; e ognuno di loro fu giudicato secondo le sue opere. 14 E la morte e la Tomba furono gettate nel lago di fuoco. Questo lago di fuoco rappresenta la seconda morte. 15 E chi non risultò scritto nel libro della vita fu gettato nel lago di fuoco.
Rivelazione ha un gran numero di tableau; alcune delle loro parti non possono essere prese alla lettera, ma altre includono entità letterali. Nel capitolo 13, ad esempio, leggiamo di animali che sono simboli di nazioni diverse. Il capitolo 17 presenta la grande prostituta e una bestia selvaggia di colore scarlatto, e questi sono, ovviamente, simboli. Tuttavia, le sette teste si riferiscono a sette regni, come vediamo nei versetti 9-11, e queste sono entità letterali (nazioni) che possono essere identificate. Ciò significa che ci sono chiavi letterali che possono aiutarci a capire i tableau.
Il capitolo 5, versetti 5-11, presenta un agnello, che rappresenta chiaramente Gesù Cristo. Quindi viene presentato un gruppo di persone che saranno un regno e sacerdoti per il nostro Dio e regneranno sulla terra. Dopodiché, vengono presentate decine di migliaia di esseri celesti e questa presentazione è letterale. I punti sopra ci insegnano che nei tableau ci sono sia entità letterali che simboliche, e dobbiamo cercare le chiavi che possono aiutarci a capire le entità e le azioni che sono loro attribuite nei tableau.
Torniamo ora ai versetti 20:11-14. Colui che siede sul trono è ovviamente Dio, quindi questa è una presentazione letterale. Che la terra e il cielo siano fuggiti rappresentano dei simboli. Il versetto 12 menziona i morti, e queste sono le persone letterali che sono in attesa per una risurrezione. In un caso giudiziario in Israele, i rotoli letterali potrebbero essere aperti come parte del giudizio. L’apertura dei cartigli rappresenta dei simboli, che rimandano a ciò che sta alla base del giudizio dei morti, ovvero le loro azioni.
Il versetto 13 menziona il mare, l’Ade (tradotto come “la Tomba”) e la morte, e questi tre hanno dato i morti in essi. Queste sono tre entità letterali. Coloro che sono annegati nel mare riceveranno una risurrezione, e anche coloro che sono nell’Ade riceveranno una risurrezione.
Ma cosa rappresenta la parola thanatos (“morte”)? Rivelazione 1:18 si riferisce a Colui che ha le chiavi della “morte” e dell’”hades“. Ci sono due chiavi, e questo mostra che la “morte” è un’entità separata dall’altra entità, che è “l’Ade”. Rivelazione 2:11 parla della “seconda morte”, il che indica che la parola “morte” in relazione all’Ade deve essere “la prima morte”. Qual è la “prima morte”? Secondo Romani 5:12, tutti i discendenti di Adamo hanno ereditato il peccato, 5:17 mostra che la morte “regnò come re” su tutti i discendenti di Adamo, e Paolo mostra in 6:23 che “che il salario pagato dal peccato è la morte”. Ciò significa che “la prima morte” deve essere la morte che abbiamo ereditato da Adamo perché siamo peccatori.
Ora possiamo capire meglio le parole in Rivelazione 20:13 che “la morte e l’Ade hanno dato i morti in essi”. Che l’Ade rinuncerebbe ai morti si riferisce a una risurrezione letterale durante il regno millenario di Gesù Cristo. Ma in quali condizioni risorgeranno i morti? Come mostrerò in seguito, i risuscitati saranno risuscitati come erano prima di morire. Ciò significa che sono ancora peccatori e sono in preda alla morte che hanno ereditato da Adamo. Anche un certo numero di persone sopravviverà alla grande tribolazione e sono anche in preda alla morte che hanno ereditato da Adamo. Che la “morte” restituirà i morti logicamente significa che le persone che sono peccatori imperfetti saranno gradualmente “risuscitati” da questa situazione durante il periodo di mille anni in modo che il loro peccato ereditato sarà portato via insieme alla morte che hanno ereditato da Adamo. E dopo questo, alla fine dei mille anni, la morte ereditata da Adamo non c’è più, come dice Rivelazione 21:4. Quando l’ultimo è risorto e ogni persona vivente è libera dalla morte ereditata da Adamo, allora “la morte e l’Ade furono scagliati nello stagno di fuoco” come dice 20:14. Questa è “la seconda morte”: l’annientamento totale, da cui non c’è risurrezione.
Essere giudicati “secondo le loro opere”
In molte occasioni Gesù ha parlato della risurrezione e la questione importante è su quale base verranno giudicate le persone risorte. Rivelazione 20:13 (NWT13) dice che i risuscitati “saranno giudicati individualmente secondo le loro opere”. Cosa significa questo?
Paolo fa luce su questa domanda in Romani capitolo 6. Nel versetto 23, Paolo dice che “il salario che il peccato paga è la morte”. La parola “salario” è tradotta dalla parola greca opsōnion e la parola non si riferisce al salario in generale ma al salario di un soldato. Paolo usa l’illustrazione di tre re, il re Peccato, il re Morte e il re Immeritata Benignità (Romani 5:14, 17, 21). Gli esseri umani sono soldati nell’esercito di un re, e quelli che sono soldati per il Re Peccato o Re Morte riceveranno lo stipendio di un soldato, cioè la morte.
Sulla base della sua illustrazione Paolo trae un’importante conclusione ispirata in Romani 6:7:
Perché colui che è morto è stato assolto dal suo peccato.
Questa conclusione è di vasta portata. Tutte le persone sono peccatori e il salario che ottengono è la morte. Ciò significa che nel momento in cui una persona muore ha ricevuto il salario (il giudizio) per i suoi peccati, e quando è risorto, è assolto dai suoi peccati precedenti. Pertanto, non può essere giudicato una seconda volta per i peccati che ha commesso prima di morire. Se applichiamo questo alle parole di Rivelazione 20:12: “I morti furono giudicati da quelle cose scritte nei rotoli secondo le loro opere”, significa che “le loro opere” devono essere opere che hanno fatto dopo la loro risurrezione. Sono giudicati secondo quanto è scritto nei rotoli che sono requisiti che devono soddisfare nel regno millenario di Gesù.
Ma che dire delle parole di Gesù in Giovanni 5:28, 29?
28 Non meravigliatevi di questo, perché verrà il tempo (erkhomai, presente medio indicativo) in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce 29 e ne usciranno: quelli che hanno fatto (poieō “fatto” participio attivo aoristo) cose buone per una risurrezione di vita, mentre quelli che hanno praticato (prassō “svolgere qualche attività” participio attivo aoristo) cose ignobili per una risurrezione di giudizio.
A cosa si riferisce Gesù quando parla di “quelli che hanno fatto cose buone” e “quelli che hanno praticato cose ignobili”? Gesù contraddice Paolo riferendosi alle azioni compiute dai risorti prima della loro morte? La risposta è No, e a sostegno di questa risposta c’è Giovanni 5:25:
25 “In verità, sì, in verità vi dico: viene il tempo, (erkhomai “viene,” indicativo medio presente), ed è (eimi “essere,” presente indicativo attivo) questo, in cui i morti udranno (akouō “udire” indicativo attivo futuro) la voce del Figlio di Dio, e quelli che avranno prestato attenzione (akouō “udire,” participio attivo aoristo) vivranno (zaō “vivere,” indicativo attivo futuro).
Il primo verbo presente “venire” nel versetto 25 si riferisce al futuro, a un periodo di tempo dopo che Gesù ha pronunciato le parole. Il secondo verbo “essere” molto probabilmente si riferisce anche al futuro e il significato può essere “ora sarà/diventerà”. Il terzo verbo “udire” è futuro greco e futuro inglese. Ma che dire del quarto verbo “udire”? Questo verbo è participio attivo aoristo e l’aoristo non si riferisce al passato o a qualsiasi altro tempo. Ma aoristo è senza tempo verbale e rappresenta l’aspetto perfettivo. Ciò significa che l’aoristo ritrae un’azione dall’esterno con i dettagli interni non visibili. La forma aoristo può riferirsi a passato, presente e futuro con una preponderanza per il passato.
La prima occorrenza del verbo akouō (“udire”) in 5:25 ha posto la situazione nel futuro in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio. Il fatto che il seguente verbo, anch’esso akouō, non sia futuro greco ma aoristo greco mostra che il riferimento temporale è cambiato. Gesù non ritrae una situazione in cui i morti udranno (akouō) la sua voce, poi ripete ancora che udranno (akouō), e poi vivranno (zaō). Ma il cambiamento di aspetto mostra che il significato è che i morti udranno (futuro), e coloro che avranno udito (aoristo) — coloro che hanno agito in base a ciò che hanno udito — vivranno (futuro). Suggerisco quindi la seguente traduzione:
I morti udranno la voce del Figlio di Dio e coloro che l’avranno ascoltata vivranno.
Ciò significa che prendo la seconda occorrenza del verbo akouō nell’aspetto aoristo come futuro inglese perfetto. Questo è un punto di vista retrospettivo. In primo luogo, apprendiamo che i morti in futuro ascolteranno la voce del Figlio di Dio. Allora Gesù fa un passo nel futuro oltre il punto in cui i morti sentono la sua voce, e guarda indietro retrospettivamente. Sottolinea dal suo nuovo punto di osservazione che i morti che hanno sentito la sua voce hanno compiuto una certa azione, hanno fatto qualcosa con ciò che hanno sentito. Poi guarda di nuovo al futuro e dice che coloro che hanno intrapreso l’azione vivranno. Il punto importante nel nostro contesto è che l’azione descritta dal participio aoristo “avranno udito” avviene dopo il tempo in cui si sente la voce del Figlio di Dio.
Guardiamo ancora Giovanni 5:28, 29 alla luce di Giovanni 5:25.
28 Non meravigliatevi di questo, perché verrà il tempo (erkhomai, presente medio indicativo) in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno (akouō, “udire” indicativo attivo futuro) la sua voce 29 e ne usciranno (poreuomai “uscire fuori,” indicativo medio futuro): quelli che hanno fatto (poieō “fatto” participio attivo aoristo) cose buone per una risurrezione di vita, mentre quelli che hanno praticato (prassō “svolgere qualche attività” participio attivo aoristo) cose ignobili per una risurrezione di giudizio.
Il primo verbo erkhomai (“venire”) nel versetto 28 è greco presente e deve riferirsi al futuro. Il secondo verbo akouō “udire” è futuro greco e deve riferirsi al futuro inglese, e anche il terzo verbo poreuomai “uscire fuori” è futuro greco e deve riferirsi al futuro inglese. I successivi due verbi poieō (“fare”) e prassō “svolgere qualche attività” sono aoristo e quindi devono avere un riferimento temporale diverso da erkhomai (“venire”), akouō (“udire”) e poreuomai (“uscire fuori” ). Questo deve essere un tempo che è passato in relazione a qualche punto di osservazione.
In 5:25 il punto di osservazione è chiaro a causa dell’ultimo verbo futuro zaō (“vivere”). Ascolteranno (akouō) e coloro che avranno udito (akouō) vivranno (zaō).” Nel versetto 29 non c’è nessun verbo dopo i due verbi nell’aoristo, e linguisticamente parlando il punto di vantaggio non è chiaro. Poiché i due verbi nell’aoristo devono avere un altro riferimento temporale rispetto ai tre primi verbi in greco presente, futuro e futuro, ci sono due possibili punti di osservazione.
I verbi poieō (“fare”) e prassō (“svolgere qualche attività”) possono riferirsi al tempo prima che i morti uscissero e le azioni (opere) possono riferirsi a ciò che hanno fatto prima di morire. Il punto di osservazione è quindi il verbo “uscire fuori” e le azioni dei due verbi aoristo sono avvenute prima di questo punto di osservazione. L’alternativa è un punto di vista retrospettivo. Gesù si pone a un punto nel futuro e guarda indietro a chi è uscito, a chi è risorto.
Il punto di osservazione retrospettivo è molto raro rispetto a un punto di osservazione del passato semplice. Ciò significa che se un verbo aoristo deve essere tradotto dal futuro perfetto inglese, ci deve essere una ragione sintattica e/o lessicale per questo. In 5:25 c’è una ragione lessicale, cioè le due occorrenze del verbo akouō con diversi riferimenti temporali. Che ci sia un verbo con un significato futuro dopo l’ultimo verbo akouō è una ragione sintattica per la scelta del futuro perfetto inglese.
Tuttavia, in 5:28, 29 non c’è né una ragione lessicale né sintattica per la scelta del futuro perfetto inglese invece del passato semplice. Per questo motivo, la resa in passato semplice della NWT13 di entrambi i verbi nell’aoristo è quella corretta. Ma questa resa non esclude un punto di vista retrospettivo. Sulla base del punto di vista che la Bibbia è ispirata da Dio e che tutti gli scrittori biblici sono d’accordo, le parole di Paolo in Romani 6:7 escludono la possibilità che i risorti siano giudicati sulla base di ciò che hanno fatto prima di morire. Questo suggerisce che il punto di osservazione delle parole in Giovanni 5:28, 29 è retrospettivo. A sostegno di questo c’è il punto di vista retrospettivo in Giovanni 5:25. Quando Gesù usò un punto di vista retrospettivo in questo versetto, potrebbe aver usato questo punto di vista anche in 5:28, 29.
La conclusione di questa sezione è che secondo Paolo la morte di una persona lo assolve da tutti i peccati che ha commesso. Pertanto, quando è risorto, non può essere giudicato una seconda volta per i peccati che aveva commesso prima di morire. Ma ogni persona sarà giudicata individualmente secondo l’azione che compie durante il regno millenario di Gesù Cristo.
[1]. Le note di studio in NWT13 di Romani 3:23-25 danno molte buone informazioni.
LA MAGGIOR PARTE DI COLORO CHE MORIRONO TRA ADAMO E GRESÙ RISORGERANNO
I calcoli su quante persone hanno vissuto sulla terra sono ovviamente incerti. Di seguito faccio un calcolo:
Supponendo un tasso di crescita costante e tassi di natalità di 80 per 1000 fino all’1 d.C., 60 per 1000 dal 2 d.C. al 1750 e i soli 30 anni per 1000 dei tempi moderni, 105 miliardi di persone hanno vissuto sulla terra, di cui il 5,5% è vivo oggi. L’ipotesi di una crescita costante della popolazione nel primo periodo potrebbe aver portato a una sottostima, mentre una data precedente della comparsa degli esseri umani sulla terra ne aumenterebbe il numero.[1]
Ho esaminato una decina di calcoli diversi e i numeri forniti sono compresi tra 80 miliardi e 117 miliardi. Tuttavia, non sappiamo quanto siano esatti questi calcoli. La Torre di Guardia del 1° aprile 1982, pagina 20 [Ediz. italiana w1/10/82; ndt], calcolava che nel 1982 tra i 14 e i 20 miliardi di persone sono vissute sulla terra. Questo calcolo tiene conto delle informazioni della Bibbia secondo cui Adamo fu creato circa 6.000 anni fa e che il diluvio universale uccise tutte le persone sulla terra tranne Noè e la sua famiglia. Pertanto, questo calcolo può essere più accurato di quelli che non tengono conto delle informazioni della Bibbia. Il tasso di nuove nascite ogni anno è di circa 140 milioni,[2] e se moltiplichiamo questo numero per 40 anni, vediamo che tra il 1982 e il 2022 sono nate circa 5,5 miliardi di persone. Se aggiungiamo questo numero al numero trovato nella Torre di Guardia, otteniamo un numero compreso tra 20 e 26 miliardi di persone che sono vissute sulla terra.
Sulla base dei calcoli, possiamo supporre che tra i 21 e i 27 miliardi di persone siano vissute sulla terra da quando Adamo fu creato circa 6.000 anni fa. Secondo le parole di Paolo in 1 Timoteo 2:5, 6 tutti questi sono acquistati da Gesù Cristo. Nella sua discussione sulla prescienza di Dio, “Perspicacia” vol. I, pagina 854 [Ediz. italiana vol. 2 pp. 642-643; ndt], sostiene che se Dio avesse deciso in anticipo chi sarebbe stato salvato, “non si potrebbe veramente dire che il riscatto fosse stato messo a disposizione di tutti gli uomini. (2 Cor 5:14, 15; 1Tm 2:5, 6; Eb 2:9)” Si cita poi Rivelazione 22:17:
E chi ascolta dica: “Vieni!” E chi ha sete venga; chi lo desidera prenda l’acqua della vita gratuitamente.
La situazione delineata da “Perspicacia” è in altre parole che qualsiasi discendente di Adamo deve avere un’opportunità minima per accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Ma la maggior parte dei 20-26 miliardi di persone che sono vissuti su questa terra non hanno mai avuto questa minima opportunità.
Lo scopo delle congregazioni cristiane nel I secolo EV
Secondo Matteo 10:1-7, Gesù mandò i suoi discepoli “alle pecore smarrite d’Israele” e dovrebbero predicare che “il Regno dei cieli si è avvicinato”. In un secondo momento, i seguaci di Gesù predicarono ai Samaritani e dall’anno 36, quando Cornelio fu battezzato, predicarono alle nazioni. La lettera ai Colossesi fu scritta verso il 60, 61 EV e in 1:23 leggiamo che la buona notizia fu “predicata in tutta la creazione sotto il cielo”. La predicazione avvenuta in o tra tutta la creazione sotto il cielo potrebbe essersi riferita all’area in cui viaggiò Paolo. Sebbene la buona notizia fosse predicata nel mondo antico, solo pochi dei suoi abitanti ascoltarono personalmente la predicazione.
Perché Dio creò congregazioni cristiane nel I secolo? Uno dei motivi era predicare la buona notizia. Ma c’era un altro scopo più importante, vale a dire, chiamare persone che sarebbero state correggenti con Gesù Cristo nel regno dei cieli. Per essere un correggente, una persona doveva essere dichiarata giusta. Paolo scrive in Romani 3:23-26:
23 perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, 24 e per la sua immeritata bontà Dio fa loro il dono di dichiararli giusti liberandoli mediante il riscatto pagato da Cristo Gesù. 25 Dio lo ha presentato come offerta per la propiziazione mediante la fede nel suo sangue. Lo ha fatto per dimostrare la propria giustizia nel perdonare i peccati commessi nel passato, quando sopportava pazientemente; 26 e lo ha fatto per dimostrare la propria giustizia nel tempo presente, per essere giusto anche quando dichiara giusto l’uomo che ha fede in Gesù.
Nella maggior parte dei casi, quando viene menzionato il sacrificio di riscatto, viene sottolineato l’amore di Dio. Ma in questi versetti viene sottolineata la giustizia di Dio. Prima che Gesù morisse e il sacrificio di riscatto entrasse in vigore, Dio poteva perdonare i peccati perché sapeva che Gesù avrebbe dato la sua vita come sacrificio di riscatto. Tuttavia, le persone che erano state chiamate nel regno celeste dovevano essere dichiarate giuste e, a causa del requisito che Dio stesso doveva essere giusto quando faceva ciò, questa sua azione poteva avvenire solo dopo che Gesù aveva dato la sua vita come sacrificio di riscatto. Il requisito della giustizia è che prima quando c’è un riscatto corrispondente – Gesù invece di Adamo – allora Dio ha una base su cui può dichiarare giusta una persona.[3]
Una domanda importante è se Dio abbia chiamato i cristiani per il Regno celeste e poi abbia respinto tutte le altre persone. Ciò non sarebbe né in accordo con la giustizia di Dio né con il suo amore per l’intera famiglia umana. Ciò significa che Dio ha avuto uno scopo positivo con la creazione delle congregazioni cristiane, ma non ha avuto uno scopo negativo di separare tutte le altre persone con il destino di essere eternamente annientati.
Chi otterrà una risurrezione?
È chiaro che non tutte le persone che sono vissute sulla terra riceveranno una risurrezione. Gesù disse secondo Luca 20:35:
ma quelli che sono stati ritenuti degni di quel sistema di cose e della risurrezione dai morti non si uniscono in matrimonio.
Le parole di Gesù mostrano che non tutte le persone che sono vissute riceveranno una risurrezione. Il vero problema è che tutta la progenie di Adamo che viene acquistata da Gesù Cristo può avere l’opportunità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Dobbiamo quindi concludere che le persone che hanno rifiutato il riscatto non otterranno una risurrezione. Ma cosa significa? Cosa significa che una persona ha una minima possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto?
Nel testo originale delle Scritture Greche Cristiane c’è un contrasto tra le parole geenna e ades. In Matteo 10:28 Gesù disse:
28 E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo ma non possono uccidere l’anima;o temete piuttosto colui che può distruggere (apollymi) sia l’anima che il corpo nella Geènna.
La parola greca apollymi significa “distruggere; alla rovina.” L’anima rappresenta la persona stessa e la sua vita. Questo suggerisce che Geenna si riferisce alla distruzione totale o alla rovina da cui non c’è risurrezione. Al contrario, Rivelazione 20:13 mostra che tutte le persone che sono nell’ades (in ebraico sheol) riceveranno una risurrezione. Secondo Matteo 23:15, 33, Gesù mostrò che gli scribi e i farisei avrebbero sperimentato il giudizio della Geenna.
15“Guai a voi, scribi e farisei, ipocriti! Attraversate mare e terra per fare un proselito e, quando lo è diventato, lo rendete soggetto alla Geènna il doppio di voi.
33“Serpenti, razza di vipere, come sfuggirete al giudizio della Geènna
Al contrario, Gesù mostra in Matteo 11:23 che gli abitanti di Capernaum verranno nell’ades, il che significa che riceveranno una risurrezione.
23 E tu, Capèrnaum, sarai forse innalzata fino al cielo? Scenderai nella Tomba, perché se le opere potenti che sono state fatte in mezzo a te fossero state fatte a Sodoma, questa sarebbe rimasta fino a oggi.
Le parole di Gesù mostrano che i farisei e gli scribi non otterranno una risurrezione ma gli abitanti di Capernaum, Corazin e Betsaida saliranno dalla tomba. In relazione con la questione di avere una minima possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto, sia la gente di Capernaum, Corazin e Betsaida che i farisei e gli scribi avevano sentito Gesù predicare e visto i suoi miracoli, e avevano rifiutato Gesù. Pertanto, la domanda è perché un gruppo otterrà una risurrezione e l’altro gruppo non otterrà una risurrezione.
Peccato contro lo spirito santo contro peccato ereditato
C’è anche un punto biblico importante da tenere in considerazione, vale a dire, il peccato ereditato e il sacrificio di riscatto di Gesù. Poiché tutti gli esseri umani hanno ereditato il peccato, Dio non richiede che siamo perfetti. Quando un essere umano ha commesso peccati, può ottenere il perdono grazie al sacrificio di riscatto. Ma alcuni peccati non possono essere perdonati, cioè i peccati contro lo spirito santo. (Matteo 12:31, 32; 1 Giovanni 5:16).
Qual è la differenza tra i peccati che possono essere perdonati e quelli che non possono essere perdonati? Ogni peccato che direttamente o indirettamente è causato dalla nostra imperfezione, dal peccato che abbiamo ereditato, può essere perdonato. Ma i peccati causati dalla nostra stessa malvagità non possono essere perdonati. Che cosa significa? Secondo Matteo 12:27, i figli (discepoli) dei farisei potevano espellere i demoni. In questo caso, i demoni collaborarono con i discepoli dei farisei, per trarre in inganno coloro che vedevano espellere i demoni. Quando avvenne questa espulsione dei demoni, i farisei evidentemente usarono questo come argomento che Dio era dalla loro parte. Gesù espulse i demoni su scala molto più grande dei discepoli dei farisei. Ma nel suo caso, i farisei dissero che Gesù espulse i demoni con l’aiuto di Belzebù, il sovrano dei demoni (versetto 24).
I farisei furono tentati di attribuire le grandi opere di Gesù a Satana? Dissero questo perché avevano ereditato il peccato dal nostro primo padre? No! Accusarono Gesù di essere in combutta con Satana perché erano malvagi, e Gesù minacciava la loro posizione. Questa era una decisione consapevole che non poteva essere ascritta al loro peccato ereditato. Il peccato contro lo spirito santo, quindi, è un’azione malvagia intenzionale che continua nonostante il fatto che l’attore sappia che la sua condotta è sbagliata, e lo fa per puro egoismo. Questo è il peccato che “incorre nella morte”, secondo 1 Giovanni 5:16.
Gesù trascorse molto tempo a Corazin, Capernaum e Betsaida, e fece molti miracoli in queste città. Ma la maggior parte delle persone non ha accettato Gesù come un inviato da Dio. Gesù rimproverò gli abitanti di queste città per la loro mancanza di fede. Ma non disse che avevano peccato contro lo spirito santo. Al contrario, disse che gli abitanti di queste città avrebbero ottenuto una risurrezione nel giorno del giudizio, secondo Matteo 11:20-24:
20 Allora cominciò a rimproverare le città nelle quali era stata fatta la maggioranza delle sue opere potenti, perché non si erano pentite: 21 “Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Se le opere potenti che sono state fatte in mezzo a voi fossero state fatte a Tiro e Sidóne, queste già da molto tempo si sarebbero pentite, vestendosi di sacco e sedendo nella cenere. 22 Ma vi dico che nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per Tiro e Sidóne che per voi. 23 E tu, Capèrnaum, sarai forse innalzata fino al cielo? Scenderai nella Tomba, perché se le opere potenti che sono state fatte in mezzo a te fossero state fatte a Sodoma, questa sarebbe rimasta fino a oggi. 24 Ma ti dico che nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per il paese di Sodoma che per te.”
La Torre di Guardia del 1° marzo 1965, pagina 139 [Ediz. italiana w65 15/8 p. 491 §9; ndt], dice riguardo ai versetti sopra citati:
Come nel caso di Tiro e Sidone, Gesù mostrò che Sodoma, per quanto malvagia fosse, non era arrivata al punto di non potersi pentire. Per questo Gesù disse che, se le opere potenti che erano state fatte a Capernaum fossero state fatte a Sodoma, essa “sarebbe rimasta” fino ai giorni di Gesù. E a questo proposito Gesù disse che Capernaum, la quale era stata esaltata in senso spirituale fino al cielo, sarebbe stata abbassata nell’Ades, non nella Geenna. Il cielo rappresenta l’altezza e l’Ades o Sceol la profondità; e facendo questo contrasto Gesù volle dire che Capernaum avrebbe subìto la più bassa degradazione. Benché fosse altamente favorita da Gesù, oggi quella città non esiste più di quanto esista Sodoma. Ma se Sodoma avesse avuto l’opportunità di Capernaum, a Sodoma vi sarebbero state dieci o più persone giuste ed essa avrebbe continuato ad esistere per millenovecento anni fino ai giorni di Gesù e oltre. Pertanto la guarigione spirituale dei morti di Sodoma non è senza speranza. (Gen. 18:22-32) Ezechiele 16:46-61 parla con speranza di persone paragonate agli antichi Sodomiti.
Il requisito divino che avrebbe assicurato che Sodoma “sarebbe rimasta fino ad oggi” era che nella città fossero stati trovati dieci o più giusti. Le parole di Gesù mostrano che c’erano almeno dieci giusti a Sodoma. Affermare che questi dieci o più sono eternamente annientati, sarebbe contro la giustizia e l’amore di Dio per l’umanità.
Quando gli abitanti di Sodoma, Corazin, Capernaum e Betsaida riceveranno una risurrezione, significa che non hanno avuto la minima possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Ma come può essere quando Gesù predicò in queste ultime città menzionate e vi fece molti miracoli? Non conosciamo le menti e i cuori degli abitanti di queste città. Ma la situazione con Paolo, che perseguitava i cristiani, può dare qualche indizio. In 1 Timoteo 1:12, 13. Paolo dice:
12 Sono grato a Cristo Gesù nostro Signore, che mi ha infuso potenza, perché mi ha considerato fedele incaricandomi di svolgere un ministero, 13 sebbene prima fossi un bestemmiatore, un persecutore e un insolente. Nonostante questo, mi è stata mostrata misericordia perché agivo per ignoranza e mancanza di fede.
Quando Gesù disse che gli abitanti delle città menzionate sarebbero risuscitati e sarebbero stati presenti nel Giorno del Giudizio, dobbiamo naturalmente crederlo.[4]
Il falso insegnamento del Corpo Direttivo sulla risurrezione — le parole di Gesù non sono accettate
Imeneo e Fileto si erano “deviati dalla verità” perché dicevano che la risurrezione non era futura ma era già avvenuta. Non negarono che ci fosse una risurrezione. Ma il loro falso insegnamento riguardava il tempo della risurrezione e forse anche la natura della risurrezione. Allo stesso modo, gli attuali membri del CD non negano che ci sarà una resurrezione. Ma il loro falso insegnamento è legato alla portata della risurrezione. I membri del CD rifiutano semplicemente alcune delle parole pronunciate da Gesù riguardo alla risurrezione.
La Torre di Guardia del 15 gennaio 1987 [p. 25; ndt] confrontava le azioni degli abitanti di Corazin, Betsaida, Capernaum e Sodoma e Gomorra e diceva:
Gesù prosegue biasimando specificamente le città di Corazin, Betsaida e Capernaum, nelle quali ha compiuto la maggioranza delle sue opere potenti. Se le avesse compiute nelle città fenicie di Tiro e Sidone, dice Gesù, esse si sarebbero pentite con sacco e cenere. Nel condannare Capernaum, che a quanto pare gli è servita da base operativa durante il suo ministero, Gesù dichiara: “Nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per il paese di Sodoma che per te”.
Cosa intende dire Gesù? Evidentemente, sta indicando che durante il Giorno del Giudizio, quando gli orgogliosi abitanti di Capernaum saranno risuscitati, sarà più difficile per loro riconoscere i propri errori e accettare Cristo che per gli antichi abitanti di Sodoma risuscitati pentirsi umilmente e imparare la giustizia.
Questi commenti sono in accordo con le parole di Gesù. Nella Torre di Guardia del 1° giugno 1988, pagina 30, è stata sollevata la domanda: “Le parole di Gesù in Matteo 11:24 significano che coloro che Geova distrusse col fuoco a Sodoma e Gomorra saranno risuscitati?” L’articolo dice:
Un recente riesame di questi versetti suggerisce che essi non vanno presi necessariamente come affermazioni circa il futuro degli abitanti di Sodoma e Gomorra. …
Un riesame di Matteo 11:20-24, però, ha messo in dubbio il fatto che Gesù in quella circostanza stesse parlando del giudizio eterno e della risurrezione. Il suo argomento era quanto fossero insensibili gli abitanti di Corazin, Betsaida e Capernaum, e quanto fosse improbabile che si emendassero anche nel Giorno del Giudizio. Dire che “nel Giorno del Giudizio” sarebbe stato “più sopportabile” per Tiro e Sidone e per Sodoma e Gomorra era una forma di iperbole (esagerazione per dare enfasi) che Gesù non intendeva necessariamente fosse presa alla lettera, come non intendeva fossero prese alla lettera altre vivide iperboli che egli usò.
UN ESEMPIO DI SEMI-ISPIRAZIONE I membri del Corpo Direttivo prendono le parole di Matteo 24:45-47 come una profezia, e questi otto membri affermano di essere “lo schiavo fedele e discreto “per dare loro [i domestici] il cibo a tempo debito”. Ciò significa che tutto ciò che i membri del CD scrivono e pubblicano è il cibo spirituale che Dio vuole che i suoi domestici (i suoi servitori) abbiano a tempo debito. Ciò che pubblica il CD deve essere visto come la verità di Dio. Questo punto di vista è di per sé lo stesso della semi-ispirazione. I membri del CD affermano di non essere ispirati da Dio. Ma se quello che scrivono è il cibo spirituale che Dio vuole che i suoi servi abbiano a un certo momento, questo è molto vicino all’ispirazione. La citazione sopra è un esempio interessante di questa semi-ispirazione. Il 15 gennaio 1987, La Torre di Guardia conteneva un articolo in cui le parole di Gesù sulla risurrezione nel Giorno del Giudizio del popolo di Sodoma, Corazin, Capernaum e Betsaida erano prese alla lettera. Secondo la concezione del “cibo a suo tempo”, questo era il cibo spirituale che Dio voleva che i suoi servitori avessero. Ma un anno e mezzo dopo, il 15 giugno 1988, La Torre di Guardia aveva un articolo con la conclusione esattamente opposta: le parole di Gesù non potevano essere comprese letteralmente perché rappresentavano un’iperbole (un’esagerazione). Questo era ora il cibo spirituale che Dio voleva che i suoi servitori ricevessero. La semi-ispirazione è chiaramente visibile dal modo in cui viene espressa questa nuova comprensione. Non vengono presentati argomenti per questa nuova veduta che è l’opposto della veduta precedente. La ragione del nuovo punto di vista è solo “Un riesame di Matteo 11:20-24”. Ciò significa che i membri del CD si pongono alla pari con la Bibbia, o meglio al di sopra della Bibbia. In base alla loro autorità, al loro riesame del testo, tutti i Testimoni devono ora credere l’esatto contrario di ciò che scrisse il CD un anno e mezzo fa. I membri del CD pensano di avere l’autorità per contraddire le parole di Gesù. Ma questo è un falso insegnamento! Vorrei anche aggiungere le parole dell’edizione di studio de La Torre di Guardia del febbraio 2022, articolo di studio 6, paragrafo 15: Mentre si avvicina la fine di questo sistema di cose, dobbiamo fidarci di Geova come mai prima. Durante la grande tribolazione riceveremo istruzioni che potrebbero sembrarci strane, poco pratiche o illogiche. È ovvio che Geova non si rivolgerà a ognuno di noi direttamente. Con tutta probabilità ci darà indicazioni attraverso gli uomini scelti da lui per guidarci. Quello non sarà sicuramente il momento di mettere in dubbio le istruzioni che riceveremo o di essere scettici, magari chiedendoci: “Ma questa cosa viene veramente da Geova o è un’iniziativa dei fratelli nominati?” In quei momenti cruciali ci fideremo di Geova e della sua organizzazione? Questo potrebbe dipendere da come consideriamo oggi le istruzioni che riceviamo. Se oggi ci fidiamo di queste istruzioni e siamo pronti a seguirle, probabilmente faremo la stessa cosa durante la grande tribolazione (Luca 16:10). (Grassetto nell’originale) Anche se i membri del CD danno istruzioni “strane, poco pratiche o illogiche”, tutti i Testimoni devono seguire queste istruzioni. Questo significa che anche quando non comprendiamo il significato di qualcosa che il CD dice o scrive, dobbiamo credere che provenga da Geova. Anche questo è un chiaro esempio di semi-ispirazione da parte dei membri del CD. |
Il Corpo Direttivo difende ancora oggi questo falso insegnamento, come si vede nella nota di studio di Luca 10:12.
sarà più sopportabile: Evidentemente qui Gesù usa un’iperbole che non voleva fosse presa alla lettera. (Per altre vivide iperboli usate da Gesù, confronta Mt 5:18; Lu 16:17; 21:33.) Quando Gesù disse che in quel giorno, nel Giorno del Giudizio (Mt 10:15; 11:22, 24; Lu 10:14), sarebbe stato più sopportabile per Sodoma, non stava dicendo che gli abitanti di Sodoma sarebbero stati presenti in quel giorno. (Confronta Gda 7.) È possibile che Gesù volesse semplicemente sottolineare quanto fosse insensibile e colpevole la maggioranza degli abitanti di città come Corazin, Betsaida e Capernaum (Lu 10:13-15). È degno di nota che la fine che fece l’antica Sodoma era diventata proverbiale ed era spesso menzionata in relazione all’ira e al giudizio di Dio (De 29:23; Isa 1:9; La 4:6).
La nota di studio dice che Gesù non ha detto che gli abitanti di Sodoma devono essere presenti nel giorno del giudizio. Ma questo è esattamente ciò che Gesù disse!
Non esito a dire che così come Imeneo e Fileto avevano “deviato dalla verità” affermando che la risurrezione era già avvenuta, anche coloro che hanno scritto l’articolo del 1988 e l’attuale CD si sono “deviati dalla verità” perché contraddicono le parole di Gesù su coloro che otterranno una risurrezione.
Perché il punto di vista del Corpo Direttivo sulla risurrezione è falso
L’affermazione dei membri del CD è che non possiamo prendere alla lettera le parole di Gesù sul Giorno del Giudizio perché Gesù presenta iperboli non ha alcun supporto.[5] Le citazioni seguenti mostrano che Gesù ha davvero parlato del Giorno del Giudizio e della risurrezione.
Matteo 11:21, 22 mostra che gli abitanti di Tiro e Sidone saranno presenti insieme agli abitanti di Corazin e Betsaida il giorno del giudizio.
21 “Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Se le opere potenti che sono state fatte in mezzo a voi fossero state fatte a Tiro e Sidóne, queste già da molto tempo si sarebbero pentite, vestendosi di sacco e sedendo nella cenere. 22 Ma vi dico che nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per Tiro e Sidóne che per voi.
Ezechiele 32:21, 29 mostra che gli abitanti di Sidone riceveranno una risurrezione perché sono scesi nello sheol (greco: hades) e tutti i morti nell’ades (sheol) secondo Rivelazione 20:13 riceveranno una risurrezione:
21 “‘Dalle profondità della Tomba (sheol) i più valorosi guerrieri parleranno a lui e ai suoi aiutanti. Certamente scenderanno e giaceranno come gli incirconcisi, uccisi con la spada.…
29“‘Là si trovano Èdom, i suoi re e tutti i suoi capi, che nonostante il loro valore furono posti insieme a quelli uccisi con la spada; anche loro giaceranno con gli incirconcisi e con quelli che scendono nella fossa.
Matteo 11:23 mostra che gli abitanti di Capernaum sarebbero scesi nell’Ade, e quindi riceveranno una risurrezione. Matteo 11:24 mostra che c’erano almeno dieci giusti a Sodoma perché questo era il requisito affinché la città non fosse distrutta. Questi, insieme agli altri abitanti, devono ottenere una risurrezione.
23 E tu, Capèrnaum, sarai forse innalzata fino al cielo? Scenderai nella Tomba,c perché se le opere potenti che sono state fatte in mezzo a te fossero state fatte a Sodoma, questa sarebbe rimasta fino a oggi. 24 Ma ti dico che nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per il paese di Sodoma che per te.”
Matteo 12:41, 42 dice che gli abitanti di Ninive, la regina del sud, insieme a questa generazione malvagia ai giorni di Gesù riceveranno una risurrezione. È impossibile affermare che queste parole significhino il contrario di ciò che dicono, che non c’è risurrezione per coloro che sono menzionati:
41 Nel giudizio gli uomini di Nìnive saranno risuscitati con questa generazione e la condanneranno, perché loro si pentirono in seguito alla predicazione di Giona. Eppure qui c’è più di Giona. 42 Nel giudizio la regina del sud sarà risuscitata con questa generazione e la condannerà, perché lei venne dai confini della terra per sentire la sapienza di Salomone. Eppure qui c’è più di Salomone.
GESÙ HA PARLATO DEL GIORNO DEL GIUDIZIO E DELLA RISURREZIONE 1. Gesù disse che gli abitanti di Sidone sarebbero stati presenti nel giorno del giudizio. Ezechiele dice che sono nello sheol (greco: hades) e quindi sappiamo che otterranno una risurrezione. 2. Gesù disse che gli abitanti di Capernaum finirono nell’Ade, e quindi riceveranno una risurrezione. 3. Gesù ha detto che gli abitanti di Ninive e la regina del sud saranno presenti nel giorno del giudizio. È impossibile affermare che queste parole rappresentino un’iperbole. 4. Gesù disse che se i suoi miracoli fossero stati fatti a Sodoma, la città sarebbe rimasta in piedi. Questo mostra che c’erano almeno dieci persone rette in città, e queste non potevano essere annientate. Pertanto, Gesù deve parlare della risurrezione. |
Vorrei citare le sagge parole de La Torre di Guardia del 1° marzo 1965 [Ediz. italiana w65 15/8 p. 491 §9; ndt], dice a pagina 139:
Come nel caso di Tiro e Sidone, Gesù mostrò che Sodoma, per quanto malvagia fosse, non era arrivata al punto di non potersi pentire. Per questo Gesù disse che, se le opere potenti che erano state fatte a Capernaum fossero state fatte a Sodoma, essa “sarebbe rimasta” fino ai giorni di Gesù. E a questo proposito Gesù disse che Capernaum, la quale era stata esaltata in senso spirituale fino al cielo, sarebbe stata abbassata nell’Ades, non nella Geenna. Il cielo rappresenta l’altezza e l’Ades o Sceol la profondità; e facendo questo contrasto Gesù volle dire che Capernaum avrebbe subìto la più bassa degradazione. Benché fosse altamente favorita da Gesù, oggi quella città non esiste più di quanto esista Sodoma. Ma se Sodoma avesse avuto l’opportunità di Capernaum, a Sodoma vi sarebbero state dieci o più persone giuste ed essa avrebbe continuato ad esistere per millenovecento anni fino ai giorni di Gesù e oltre. Pertanto la guarigione spirituale dei morti di Sodoma non è senza speranza. (Gen. 18:22-32) Ezechiele 16:46-61 parla con speranza di persone paragonate agli antichi Sodomiti.
Gesù menzionò il re Salomone in relazione alla regina del sud. Ma non ha detto nulla del suo destino. Salomone andò contro Geova nella sua vecchiaia. Ma otterrà comunque una risurrezione, come vediamo nella Torre di Guardia del 15 febbraio 1965, pagina 114 [Ediz. italiana w65 1/8 p. 466; ndt]:
32 La regina di Saba avrà il privilegio d’essere risuscitata dallo Sceol o Ades, ma che dire del re Salomone che ella visitò? Suo padre Davide è menzionato in Ebrei 11:32 fra gli antichi testimoni di Geova approvati, ma Salomone, il più saggio re dei tempi antichi e scrittore di tre libri biblici, non vi è menzionato. Qualche tempo dopo che la regina di Saba l’aveva visitato, egli cedette all’influenza delle sue centinaia di mogli e concubine e seguì la stolta adorazione degli idoli pagani. (1 Re 11:1-8; Neem. 13:25, 26; Rom. 1:25) Tuttavia, sia 1 Re 11:43 che 2 Cronache 9:31 (VR) dicono che “Salomone s’addormentò coi suoi padri” e fu sepolto “nella città di Davide suo padre”. Perciò, dato che Salomone si addormentò nel sonno della morte coi suoi padri, compreso Davide, ciò lo pone nello Sceol o Ades con la prospettiva d’esserne tratto fuori sotto il regno del più grande Salomone. — Vedere Deuteronomio 31:16; 2 Samuele 7:12; 1 Re 1:21; 2 Re 20:21.
I membri del Corpo Direttivo negano anche la risurrezione di coloro che perirono nel diluvio ai giorni di Noè. La Torre di Guardia del 1° giugno 1988, a pagina 30 dice:
Di conseguenza, oltre ciò che dice Giuda 7, la Bibbia usa Sodoma e Gomorra e il Diluvio come modelli della distruzione finale del presente sistema malvagio. È evidente, quindi, che coloro che Dio mise a morte in quei giudizi passati subirono la distruzione da cui non c’è ritorno.
In Matteo 24:38, 39 Gesù usò il diluvio come esempio di ciò che accadrà nella grande tribolazione. Tuttavia, usare questi versetti per mostrare una distruzione irreversibile per tutti coloro che sono morti nel diluvio significa leggere qualcosa nel testo che non c’è. Gesù non ha discusso del destino di coloro che sono annegati nel diluvio, ma li ha usati come esempio dell’ignoranza di molte persone che sarebbero vissute alla sua presenza. Le parole di Rivelazione 20:13 mostrano che coloro che sono nell’Ade riceveranno una risurrezione così come coloro che sono nel mare, e questo deve logicamente includere coloro che sono morti nel diluvio.
Nei giorni prima del diluvio c’era molta malvagità sulla terra. Ma non abbiamo motivo di credere che queste persone fossero più malvagie degli abitanti di Sodoma o degli abitanti di Corazin, Capernaum e Betsaida. E, cosa più importante, coloro che vissero immediatamente prima del diluvio non ebbero l’opportunità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. La conclusione della discussione di cui sopra è che la maggior parte delle persone che vissero prima che Gesù venisse sulla terra riceveranno una risurrezione e saranno presenti nel Giorno del Giudizio. Lo stesso vale per la maggior parte delle persone che vissero ai giorni di Gesù.
La maggior parte delle persone che vissero prima del tempo di Gesù non ebbero l’opportunità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Pertanto, otterranno una risurrezione. E anche la maggior parte delle persone che vissero ai giorni di Gesù riceveranno una risurrezione. |
[1]. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12288594/.
[2]. https://www.theworldcounts.com/populations/world/births.
[3]. Le note di studio in NWT13 di Romani 3:23-25 danno molte buone informazioni.
[4]. Per una discussione dettagliata sull’applicazione del sacrificio di riscatto e sulla giustizia di Dio in relazione alla risurrezione, vedere l’articolo “Partecipare ad attività interreligiose nella categoria “Apostasia”.
[5]. Una discussione dettagliata su come Gesù usò le iperboli e altre questioni in relazione alla risurrezione si trova nell’articolo “Diffondere deliberatamente insegnamenti contrari alla verità biblica” nella categoria “Apostasia”.
IL DESTINO DELLE PERSONE CHE SONO VIVE QUANDO INIZIA LA GRANDE TRIBOLAZIONE
Dopo aver predicato per tre anni e mezzo, Gesù diede la sua vita come sacrificio di riscatto. Ho già mostrato che lo scopo dell’istituzione delle congregazioni nel I secolo EV era di predicare la buona notizia del Regno e di radunare persone che accettarono il sacrificio di riscatto e quindi divennero servitori di Dio.
La maggior parte delle persone che vissero dal 1° al 21° secolo riceveranno una risurrezione
Ho mostrato che tutti coloro che non facevano parte delle congregazioni cristiane non erano nemici di Dio che sarebbero stati annientati per sempre alla loro morte.
Le parole di Gesù che gli abitanti di Corazin, Capernaum e Betsaida, che udirono la predicazione di Gesù e videro i suoi miracoli ma lo respinsero, avrebbero avuto una risurrezione nel giorno del giudizio, indicano che anche la maggior parte di coloro che non divennero cristiani nel 1° secolo EV otterrà una risurrezione. L’illustrazione di Gesù in Matteo 13:24-30, 37-43 mostra che dovrebbe esserci “un filo sottile di cristiani” dopo il I secolo EV e fino al 1914, quando iniziò il tempo della fine. Non vi fu quasi nessuna predicazione del Regno dopo il I secolo EV e coloro che vissero in questo periodo non avevano alcuna possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Ciò significa che la maggior parte di loro otterrà una risurrezione.
Che dire di coloro che sono morti durante il tempo della fine, dal 1914? Gli Studenti Biblici iniziarono la loro predicazione negli anni ’70 dell’Ottocento, ma quando la seconda guerra mondiale finì nel 1945, pochissimi di coloro che vissero tra il 1870 e il 1945 avevano sentito la predicazione del Regno. Queste persone riceveranno una risurrezione? Rivelazione 6:1, 2 ritrae Gesù che viene su un cavallo bianco come re nel 1914. Segue poi un cavallo rosso che simboleggia la guerra, poi un cavallo nero che simboleggia la carestia e un cavallo pallido che era autorizzato a uccidere con diversi mezzi. Dopo questi cavalli venne l’Ade, che simboleggia che le persone che hanno subito la morte a causa dell’equitazione dei cavalli sarebbero finite nell’Ade, e quindi avranno una risurrezione.
Il punto di vista del CD su chi vive quando inizia la grande tribolazione
Qual è il motivo per cui i membri del Corpo Direttivo non prenderanno alla lettera le parole di Gesù riguardo alla risurrezione? L’edizione di studio de La Torre di Guardia del maggio 2022, articolo 21, paragrafo 8 dice:
Come abbiamo visto nell’articolo precedente, il sistema politico presto attaccherà Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione (Riv. 17:16, 17). Questo segnerà l’inizio della grande tribolazione. A seguito di questo, però, non dovremmo pensare che le persone cercheranno in massa di schierarsi dalla parte di Geova. Al contrario, il capitolo 6 di Rivelazione indica che in quel momento critico quelli che non serviranno Geova si rivolgeranno al sistema politico e al sistema commerciale, paragonati a monti, per avere protezione. E dato che non si saranno schierati dalla parte del suo Regno, Geova li considererà suoi nemici (Luca 11:23; Riv. 6:15-17). …
- Come reagirà Geova a questo feroce attacco? È lui stesso a dircelo: “Il mio grande furore divamperà” (Ezec. 38:18, 21-23). … Come risultato, tutti gli esseri umani che si oppongono a Geova, insieme alle loro organizzazioni, saranno annientati. (Leggi Rivelazione 19:19-21.)
La citazione dice che tutti coloro che non hanno preso posizione a favore del Regno di Dio sono oppositori e coloro che si oppongono a Geova sperimenteranno il totale annientamento. La loro situazione è descritta nello stesso articolo [a p. 19 §17; ndt]:
Questo però non significa che durante il Regno millenario tutti coloro che sono morti torneranno in vita. Chi durante la sua vita ha respinto con malvagità l’opportunità di servire Geova non verrà risuscitato. Facendo questa scelta, ha dimostrato di non essere degno di vivere nel Paradiso sulla terra (Matt. 25:46; 2 Tess. 1:9; Riv. 17:8; 20:15).
Ci sono diversi punti nelle citazioni di cui sopra che dobbiamo discutere. L’impostazione nell’articolo è chiara. C’è un gruppo di testimoni di Geova quando inizia la grande tribolazione e tutte le altre persone sono contro Geova e il suo Regno. I Testimoni (20 milioni+) sopravviveranno alla grande tribolazione ma tutti gli altri (8 miliardi+) sperimenteranno l’annientamento totale. Il punto di vista secondo cui così tanti miliardi non saranno risuscitati deve essere visto alla luce del sacrificio di riscatto, che Gesù acquistò tutti i discendenti di Adamo e le parole nel paragrafo 16 che coloro che saranno annientati “respinsero malvagiamente l’opportunità di servire Geova prima della loro morte” e che “hanno avuto la loro occasione e hanno dimostrato di non essere degni della vita sulla terra paradisiaca”.
La presentazione de La Torre di Guardia del 15 gennaio 1987 che il popolo di Sodoma, molti dei quali erano omosessuali, e il popolo di Corasin, Caparnaum e Betsaida, che non accettarono Gesù e che furono chiamati “una generazione malvagia” saranno resuscitati e riceveranno l’offerta del sacrificio di riscatto nel Giorno del Giudizio, si scontra frontalmente con l’idea che oltre 8 miliardi di persone saranno completamente annientate nella grande tribolazione. Questo potrebbe essere il motivo per cui La Torre di Guardia del 1° giugno 1988 ha fatto un’inversione di marcia e ha affermato che nessuno degli abitanti delle città menzionate riceverà una risurrezione.
Ci sono diversi passi nelle Scritture Greche Cristiane che si riferiscono al giudizio di Dio da parte del Re Gesù Cristo nella grande tribolazione. La questione importante è se solo coloro che sono malvagi e hanno rifiutato il sacrificio di riscatto saranno distrutti, o se tutti coloro che vivranno quando inizierà la grande tribolazione e non sono veri cristiani saranno distrutti.
Chi sperimenterà la “distruzione eterna” menzionata in 2 Tessalonicesi 1:9?
La seconda lettera alla congregazione di Tessalonica racconta la Rivelazione di Gesù nella grande tribolazione in cui i vivi saranno giudicati. Secondo Tessalonicesi 1:9 dice:
9 Questi subiranno la pena della distruzione eterna (olethros aiōn), lontano dalla presenza del Signore e dalla sua gloriosa forza.
La parola greca olethros significa “uno stato di totale rovina o distruzione” secondo Louw e Nida. La parola greca aiōn può riferirsi alle caratteristiche di un particolare periodo di tempo e può essere tradotta come “sistema di cose”, come fa NWT13. Tuttavia, può anche riferirsi esclusivamente al tempo. In tal caso, il significato è “pertinente a una durata illimitata”, secondo la stessa fonte. Le due parole insieme devono riferirsi a un eterno annientamento, come lo è il punto di vista del CD.
La domanda importante è chi sono quelle persone che saranno distrutte per sempre. Paolo mostra che i membri della congregazione accettarono la buona notizia in condizioni difficili. 1 Tessalonicesi 1:6 dice:
6 E voi avete imitato il nostro esempio e quello del Signore, visto che in mezzo a grandi sofferenze avete accolto la parola con la gioia dello spirito santo, 7 tanto da diventare un modello per tutti i credenti della Macedonia e dell’Acàia.
La nota di studio al versetto dice:
in mezzo a grandi sofferenze: Questo si riferisce alla persecuzione subita dalla congregazione di Tessalonica subito dopo che Paolo e Sila avevano presentato loro la buona notizia. Infuriati dalla diffusione della buona notizia, gli oppositori ebrei fanatici incitarono una folla a prendere d’assalto la casa dove si trovava Paolo. Non trovando lì Paolo, trascinarono il suo padrone di casa, Giasone, e alcuni altri davanti ai capi della città e li accusarono di sedizione. I fratelli esortarono Paolo e Sila a lasciare la città con il favore della notte e a recarsi a Berea. (At 17:1-10) È sorprendente che lo spirito santo permise a quei cristiani di Salonicco di mantenere la gioia nonostante questa persecuzione. — [Non essendoci al momento ancora la traduzione ufficiale in italiano, questa è una mia libera traduzione; ndt].
I membri della congregazione di Tessalonica non solo accettarono la parola in mezzo a molte tribolazioni. Ma continuarono a soffrire per mano della popolazione greca che viveva intorno a loro. 1 Tessalonicesi 2:14-16 dice:
14 Fratelli, voi avete imitato l’esempio delle congregazioni di Dio unite a Cristo Gesù che si trovano in Giudea. Anche voi, infatti, avete subìto dalla vostra gente le stesse cose che esse subiscono dai giudei, 15 i quali hanno perfino ucciso il Signore Gesù e i profeti, hanno perseguitato noi, dispiacciono a Dio e vanno contro l’interesse di tutti gli uomini, 16 cercando di impedirci di parlare alle persone delle nazioni perché siano salvate. In questo modo colmano sempre la misura dei loro peccati. Ma alla fine su di loro è venuta la sua ira.
Paolo dice che i Tessalonicesi soffrivano per i loro compagni greci nello stesso modo in cui le congregazioni in Giudea soffrivano per mano dei loro compagni ebrei. Paolo poi si riferisce agli ebrei e fa notare che essi “riempiono la misura dei loro peccati”. Non sappiamo se Paolo significhi che le loro azioni erano peccato contro lo spirito santo, come nel caso dei farisei.
Nella sua seconda lettera, Paolo si concentra su coloro che perseguitarono i Tessalonicesi, e in [2Tess; ndt] 1:3-10 dice:
3 Non possiamo fare a meno di ringraziare sempre Dio per voi, fratelli. È giusto da parte nostra, perché la vostra fede cresce straordinariamente e l’amore che ognuno di voi ha per gli altri non fa che aumentare. 4 Perciò parliamo di voi con orgoglio alle congregazioni di Dio a motivo della perseveranza e della fede che dimostrate in tutte le persecuzioni e difficoltà che state sopportando. 5 Questa è una prova del giusto giudizio di Dio, che vi permette di essere ritenuti degni del Regno di Dio, per il quale in effetti soffrite. 6 Ciò comporta che è giusto da parte di Dio ripagare con la tribolazione quelli che vi causano tribolazione. 7 Ma a voi che subite tribolazione sarà dato sollievo insieme a noi alla rivelazione del Signore Gesù dal cielo con i suoi potenti angeli 8 in un fuoco fiammeggiante, quando farà vendetta su coloro che non conoscono Dio e su coloro che non ubbidiscono alla buona notizia riguardo al nostro Signore Gesù. 9 Questi subiranno la pena della distruzione eterna, lontano dalla presenza del Signore e dalla sua gloriosa forza. 10 Ciò accadrà quando lui verrà per essere glorificato insieme ai suoi santi e per essere, in quel giorno, oggetto di ammirazione fra tutti quelli che hanno esercitato fede; e in effetti voi avete riposto fede nella nostra testimonianza.
I versetti 8 e 9 sono stati usati nella letteratura Watchtower come prova che tutte le persone che sono in vita quando inizia la grande tribolazione, eccetto i Testimoni di Geova, sperimenteranno l’annientamento eterno. Ma il testo non lo dice. Tre caratteristiche sono menzionate in relazione a coloro che saranno annientati, hanno causato tribolazione per i Tessalonicesi, 2) non conoscono Dio e 3) non obbediscono alla buona notizia di nostro Signore Gesù Cristo.
Per quanto riguarda il punto 2), la nota di studio dice:
coloro che non conoscono Dio: Paolo si riferisce a coloro che decidono volontariamente che non svilupperanno una relazione con Geova e non diventeranno suoi amici. Al contrario, coloro che “conoscono Dio” fanno di più che riconoscere che esiste; hanno di lui una conoscenza più che superficiale. Prendono provvedimenti per sviluppare una stretta amicizia con lui; conoscono i suoi gusti e antipatie. Lo amano e vivono secondo i suoi standard. (1Gv 2:3, 4; 4:8) Coloro che conoscono veramente Dio hanno l’onore di essere “conosciuti da lui” (1Co 8:3), il che significa avere la sua approvazione. — Vedi le note di studio a Gv 17:3 ; Gal 4:9. — [Non essendoci al momento ancora la traduzione ufficiale in italiano, questa è una mia libera traduzione; ndt].
Questa è una spiegazione logica perché il “non conoscere Dio” è menzionato in relazione al “non obbedire alla buona notizia”. Ciò suggerisce un’ignoranza volontaria come dice la nota di studio. Prima che Paolo diventasse cristiano aveva tutte le caratteristiche menzionate. Ma come dice in Galati 1:14 “Ho agito per ignoranza e per mancanza di fede”. Ciò significa che, oltre ad avere le tre caratteristiche, Geova vede che le azioni di queste persone non sono causate da peccati ereditari ma sono causate da persone malvagie, proprio come lo erano i Farisei.
Ma come potrebbe essere collegata la Rivelazione di Gesù Cristo con la persecuzione dei Tessalonicesi nel I secolo d.C.? Potrebbe suggerire che la Rivelazione di Gesù Cristo fosse imminente. I versetti in 2 Tessalonicesi 2:1-12 sono scritti per contrastare tale punto di vista. La congregazione di Tessalonica ha continuato ad esistere e oggi ci sono diverse congregazioni dei Testimoni di Geova nella città. Quando in futuro verrà la Rivelazione di Gesù Cristo, coloro che hanno le stesse caratteristiche dei malvagi menzionati da Paolo subiranno la punizione dell’annientamento eterno. Dobbiamo presumere che coloro che perseguitarono i Tessalonicesi nel I secolo e che sono menzionati da Paolo subirono anche la punizione della distruzione eterna quando morirono.
Il destino dello schiavo fedele e discreto e dello schiavo malvagio
Un luogo dove l’annientamento eterno è menzionato è in Ebrei 6:4-8:
4 Quelli infatti che sono stati una volta illuminati,e che hanno gustato il dono celeste, che sono diventati partecipi dello spirito santo 5 e hanno gustato l’eccellente parola di Dio e le potenze del sistema di cose futuro, 6 ma che si sono allontanati (parapiptō), non possono assolutamente essere di nuovo indotti al pentimento (metanoia), perché per conto loro mettono il Figlio di Dio un’altra volta al palo e lo espongono alla vergogna. 7 Quando il terreno beve la pioggia che spesso vi cade e poi produce piante utili a quelli che lo coltivano, riceve una benedizione da Dio. 8 Se però produce spine e rovi non vale nulla: presto verrà maledetto e alla fine sarà bruciato.
L’espressione “si sono allontanati” è tradotta dal verbo greco parapiptō con il significato di “abbandonare una precedente associazione, o dissociarsi (un tipo di capovolgimento da quando all’inizio ci si è associati)”, secondo Louw e Nida. Questo verbo compare solo una volta e, quindi, non possiamo definire il verbo sulla base di contesti diversi. L’unico contesto in cui ricorre il verbo mostra che una persona tra quelle che “si sono allontanati” è al di là del pentimento, quindi il verbo ha un significato molto forte.
Secondo 1 Corinti 5:1, un membro della congregazione era colpevole di immoralità sessuale vivendo con la moglie di suo padre. Paolo scrive che quest’uomo doveva essere disassociato (5:13). Qualche tempo dopo, l’uomo fu reintegrato e tornò ad essere un membro della congregazione, cosa su cui Paolo era d’accordo. (2 Corinti 2:5-8) Poiché continuava ad avere rapporti sessuali con la moglie di suo padre, il suo peccato era grave. Ma non era al di là del pentimento. In relazione con il comportamento dei Corinti, Paolo scrisse in 2 Corinti 7:9, 10:
9 ora però mi rallegro, non perché vi siete rattristati, ma perché la vostra tristezza vi ha portato al pentimento (metanoia). Infatti vi siete rattristati secondo Dio, e così non avete subìto nessun danno per causa nostra 10 La tristezza secondo Dio infatti produce il pentimento (metanoia) che porta alla salvezza, e che non lascia spazio a rimpianti; ma la tristezza del mondo produce la morte.
Paolo mostra che la tristezza in modo devoto porta al pentimento, ma questo non è il caso della tristezza del mondo. La persona che era “allontanata” (parapiptō) secondo Ebrei 6:6 non era in grado di mostrare tristezza in un modo devoto che avrebbe portato al pentimento. Una persona che era al di là del pentimento era Esaù. Leggiamo di lui in Ebrei 12:15-17:
15 State attenti che nessuno si lasci sfuggire l’immeritata bontà di Dio, affinché non spunti nessuna radice velenosa che causi difficoltà e contamini molti; 16 e state attenti che fra di voi non ci sia nessuno che pratichi l’immoralità sessuale o che disprezzi le cose sacre, come Esaù, che in cambio di un pasto rinunciò ai suoi diritti di primogenito. 17 E voi sapete che poi, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto e nonostante chiedesse piangendo un cambiamento di parere non ottenne nulla.
Paolo dice che Esaù fu respinto. Dopo la parola “respinto”, il testo greco dice letteralmente: “perché non ha trovato un’opportunità di pentimento (metanoia), sebbene la cercasse ardentemente con le lacrime”. Esaù era un esempio di persona che faceva parte della famiglia di Dio e che era al di là del pentimento; si era allontanato dalla famiglia di Dio. Impariamo anche dall’esempio con Esaù che le azioni di una persona non sono ciò che è decisivo. Ma Geova legge il cuore di ogni individuo. La situazione del “cadere” o “allontanarsi” (parapiptō) è descritta anche in Ebrei 10:28-31:
28 Chi viola la Legge di Mosè viene messo a morte senza pietà in base alla testimonianza di due o tre persone. 29 Secondo voi, non meriterà una punizione molto più severa chi ha calpestato il Figlio di Dio, ha considerato di poco conto il sangue del patto mediante il quale era stato santificato e ha disprezzato lo spirito dell’immeritata bontà? 30 Conosciamo infatti Colui che ha detto: “La vendetta è mia; io ripagherò”, e ancora: “Geova giudicherà il suo popolo”. 31 È terribile cadere nelle mani dell’Iddio vivente!
Le persone che sono menzionate nelle lettere ai Tessalonicesi e che avrebbero ricevuto la punizione dell’annientamento eterno non erano cristiane. Ma le persone che vengono descritte come “cadute” o “allontanate” erano cristiani. Sullo sfondo di questo fatto, prenderò in considerazione le parole di Gesù in Matteo capitolo 24, e inizierò con i versetti 36-42:
36 “Quanto a quel giorno e a quell’ora, nessuno li conosce,o né gli angeli dei cieli né il Figlio, ma solo il Padre. 37 Come furono i giorni di Noè, così sarà la presenza (parousia) del Figlio dell’uomo. 38 Infatti, come nei giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, gli uomini si sposavano e le donne erano date in moglie, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, 39 e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e li spazzò via tutti, così sarà la presenza (parousia) del Figlio dell’uomo. 40 Allora due uomini saranno in un campo: uno sarà preso e l’altro lasciato. 41 Due donne lavoreranno a una macina a mano: una sarà presa e l’altra lasciata. 42 Vigilate, dunque, perché non sapete in quale giorno verrà il vostro Signore (erkhomai).
Il focus è sul giorno in cui Gesù giudicherà il mondo. La parola parousia significa “presenza” e questa parola è parallela ai “giorni di Noè”. Gesù fa riferimento al comportamento di ignoranza del popolo nei giorni precedenti il diluvio, e poi dice che inaspettatamente “venne il diluvio e li spazzò via tutti”. I membri del Corpo Direttivo usano queste parole per mostrare che ogni persona che non è un Testimone di Geova riceverà la punizione dell’annientamento eterno nella grande tribolazione. Ma questo è leggere qualcosa nel testo che non c’è.
Secondo Rivelazione 20:13, i morti nel mare riceveranno una risurrezione. Coloro che sono morti nel diluvio sono morti nel mare, e questi devono essere inclusi. Se si applica l’illustrazione di Gesù, coloro che sono morti nella grande tribolazione riceveranno una risurrezione perché coloro che sono morti nel diluvio riceveranno una risurrezione. Ma il punto di Gesù non è il destino di persone diverse ma l’indifferenza di molte persone in contrasto con l’atteggiamento di attesa di molti seguaci di Gesù.
Nel capitolo 2 del mio libro “La mia benamata religione e il suo Corpo Direttivo”, mostro che l’idea che Matteo 24:45-47 sia una profezia che mostra che gli otto membri del CD sono “lo schiavo fedele e discreto” è sbagliata. La stessa profezia con molti più dettagli si trova in Luca 12:35-48, e apprendiamo che Matteo 24:47-47 non è una profezia ma un’illustrazione, proprio come le parole di Gesù sui giorni di Noè e il diluvio. Qualsiasi seguace di Gesù che è in allerta quando inizia la grande tribolazione e aspetta la venuta del suo Signore, è uno “schiavo fedele e discreto”.
Il contrasto è Matteo 24:48-51 dove ogni seguace di Gesù che non è vigile e aspetta il suo Signore ma picchia i suoi compagni di schiavitù sarà “punito con la massima severità”. Queste parole possono riferirsi ai cristiani che si sono allontanati e che sono oltre il pentimento. C’è una situazione simile in Matteo 13:40-42: tutte le cose che causano inciampo e le persone che praticano l’illegalità” gli angeli “le raccoglieranno fuori dal suo regno”. Le parole sull’essere raccolti “fuori dal suo regno” mostrano che si tratta di persone che sono state cristiane ma si sono allontanate.
Quelli che sono abbandonati
Come accennato, i membri del CD affermano che le parole di Matteo 24:47-47 sullo schiavo fedele e discreto sono una profezia e che lo schiavo è identico agli otto membri del CD. Ho già fatto riferimento al capitolo 2 nel mio libro dove mostro che questo punto di vista è falso.
Le parole in Matteo 24:4-22 sono una profezia che ebbe un piccolo adempimento nel I secolo EV e un adempimento maggiore nel nostro tempo. Le parole nei versetti 21-28 rappresentano una profezia che si adempì tra il I secolo EV e il tempo presente. I versetti 29-31 includono profezie su ciò che accadrà nella futura grande tribolazione. Tuttavia, i versetti 24:32-25:30 non contengono alcuna profezia ma includono sei illustrazioni:
- L’illustrazione del fico in 24:32-36 mostra che i seguaci di Gesù avrebbero saputo in quale generazione sarebbe venuto come giudice nella grande tribolazione, ma non il giorno e l’ora esatti.
- L’illustrazione del diluvio nei versetti 37-42 indica che alcuni seguaci di Gesù sarebbero rimasti indifferenti alla venuta di Gesù nella grande tribolazione, proprio come lo era il popolo prima del diluvio. L’esortazione è: “State attenti”. (versetto 42)
- L’illustrazione del padrone di casa nei versetti 43, 44 sottolinea che il giorno e l’ora in cui Gesù verrà sono sconosciuti. L’esortazione è: “Dimostratevi pronti”. (versetto 44)
- L’illustrazione nei versetti 45-51 sullo schiavo fedele e discreto e lo schiavo malvagio mostra ancora una volta che alcuni cristiani aspetteranno il loro Signore, e altri non lo aspetteranno. Non vi è alcuna esortazione espressa a parole. Ma l’esortazione implicita è: “Siate vigilanti e fate la volontà di Dio”.
- L’illustrazione delle cinque vergini discrete e delle cinque stolte che andarono incontro allo sposo in 25:1-13 mostra ancora una volta che alcuni cristiani faranno la volontà di Dio mentre aspettano il loro Signore, ma altri non faranno la volontà di Dio né lo faranno aspettando il loro Signore. L’esortazione è: “State attenti”. (versetto 13)
- L’illustrazione dell’uomo che è andato all’estero per molto tempo e ha affidato i suoi averi ai suoi schiavi in 25:14-30 indica che quando il Signore verrà in un momento inaspettato, farà i conti con i suoi seguaci. La domanda è se ogni cristiano abbia fatto la volontà del suo Signore durante la sua assenza. Non vi è alcuna esortazione espressa a parole. Ma l’esortazione implicita è: “Vigilate e fate la volontà di Dio.”
È interessante notare che tutte e sei le illustrazioni esprimono aspetti diversi dello stesso argomento, vale a dire, vigila e fai la volontà di Dio perché non sai il giorno in cui il tuo Signore verrà. Lo stesso vale in relazione ai giudizi sfavorevoli, come si vede di seguito:
Matt 24:40-42:
40 Allora due uomini saranno in un campo: uno sarà preso e l’altro lasciato. 41 Due donne lavoreranno a una macina a mano: una sarà presa e l’altra lasciata. 42 Vigilate, dunque, perché non sapete in quale giorno verrà il vostro Signore.
Matt 24:48-51:
48 “Ma se mai quello schiavo si dimostrasse malvagio e dicesse nel suo cuore: ‘Il mio padrone tarda’, 49 e cominciasse a picchiare i suoi compagni di schiavitù e a mangiare e a bere con gli ubriaconi incalliti, 50 il padrone verrà in un giorno in cui lo schiavo non se lo aspetta e in un’ora che non sa, 51 e lo punirà con la massima severità, riservandogli un posto tra gli ipocriti. Là piangerà e digrignerà i denti.
Matt 25:10-11:
10 Mentre andavano a comprarlo, arrivò lo sposo. Le vergini che erano pronte entrarono con lui alla festa di nozze, e la porta fu chiusa. 11 Più tardi arrivarono anche le altre vergini e dissero: ‘Signore, signore, aprici!’ 12 Lui rispose: ‘Vi dico la verità: io non vi conosco’. 13 “Vigilate, dunque, perché non conoscete né il giorno né l’ora.
Matt 25:30:
30 E gettate questo schiavo buono a nulla fuori nelle tenebre. Là piangerà e digrignerà i denti’.
Per gettare più luce sulla questione cito due note di studio da NWT13.
La nota di studio su Matteo 8:12: dice:
digrigneranno i denti: L’espressione può includere l’idea di angoscia, disperazione e rabbia, talvolta accompagnate da parole aspre e azioni violente.
La nota di studio di Luca 17:34 in NWT13 dice:
sarà presa: Il verbo greco reso “sarà presa” è usato in diversi contesti, spesso con un’accezione positiva. Ad esempio, è stato tradotto “portare a casa con te” (Mt 1:20), “prese con sé” (Mt 17:1) e “accoglierò a casa” (Gv 14:3). Evidentemente in questo contesto si riferisce all’ottenere l’approvazione del “Signore” ed essere salvati (Lu 17:37). Potrebbe anche creare una correlazione con il fatto che Noè fu portato nell’arca il giorno del diluvio e che Lot fu preso per mano e portato fuori da Sodoma (Lu 17:26-29). Dire che una persona sarà lasciata significa quindi che sarà giudicata meritevole di distruzione.
Entrambe le note hanno commenti logici, e i giudizi sfavorevoli si riferiscono evidentemente alla distruzione delle persone citate. Poiché l’ambiente è pronto alla venuta di Gesù come giudice, i giudizi avversi si riferiscono a persone che affermano di essere cristiane. Pertanto, queste persone sono poste nella stessa classe di coloro che sono menzionati in Ebrei 6:5-8.
Le discussioni precedenti mostrano che ci sono solo due gruppi menzionati nelle Scritture Greche Cristiane che saranno eternamente distrutti senza speranza di risurrezione:
1) Persone che hanno peccato contro lo spirito santo. 2) Cristiani che si sono allontanati e hanno rifiutato il sacrificio di riscatto di Gesù. L’idea che tutte le persone che non fanno parte della vera comunità cristiana siano nemiche di Dio e saranno annientate eternamente non ha alcun fondamento nelle Sacre Scritture. |
Chi sono i capri in Matteo 25:31-46?
In Matteo capitoli 24 e 25 c’è una differenza tra la presenza (parusia) di Gesù che dura dall’anno 1914 alla grande tribolazione e la venuta (erkhomai) di Gesù al termine della sua presenza, come giudice nella grande tribolazione. La parola erkhomai ricorre otto volte, in Matteo 24:30, 42, 44, 46 e 25:10, 19, 27 e 31. La Torre di Guardia del 15 luglio 2013, pagina 8, applicava tutte le otto occorrenze di “venuta” alla grande tribolazione. Tuttavia, l’applicazione della “venuta” in riferimento alla grande tribolazione in 25:31 può essere messa in dubbio.
Le parole in Matteo 24:30 sul “Figlio dell’uomo che viene sulle nubi del cielo” rappresentano una profezia basata su Daniele 7:13, 14. I seguenti sei esempi dell’uso della parola “venuta” sono inclusi nelle illustrazioni (non profezie) che esortano i cristiani a essere svegli e pronti, come ho mostrato sopra. Poi, in 25:31-46 c’è una profezia sul tempo in cui il Figlio dell’uomo “verrà nella sua gloria” e “si siederà sul suo glorioso trono”. Dall’anno 1923, questa profezia è stata applicata alla presenza di Gesù. Ma nel 1995 c’è stato un cambio di veduta e la profezia è stata applicata alla grande tribolazione.
Ho fatto uno studio dettagliato di questa profezia e ho scoperto che ci sono forti argomenti a favore della precedente opinione, che la separazione delle pecore e dei capri avviene durante la presenza di Gesù.[1] Oltre a tutti gli argomenti che presento nell’articolo citato a favore dell’adempimento della profezia durante la presenza di Gesù, c’è un punto che argomenta contro il punto di vista del CD secondo cui i capri sono tutti coloro che non sono testimoni di Geova.
In 25:32, TNM 13 [inglese; ndt] ha la traduzione: “separerà le persone gli uni dagli altri”, ma la parola “persone” [che manca in italiano; ndt] può essere fraintesa. Letteralmente, il testo greco dice: “li separerà gli uni dagli altri”. Tutte le nazioni sono raccolte davanti al glorioso trono. La resa di NWT13 apre alla possibilità che “persone” sia identico alle “nazioni”. Ma questo è grammaticalmente impossibile perché “le nazioni” sono neutre e “loro” (tradotto da NWT13 come “persone”) è maschile.[2] Il testo greco è chiaro: alcune persone che fanno parte delle nazioni saranno separate gli uni dagli altri.
Poi vengo al punto che contraddice il punto di vista del CD. Qual è il motivo per essere inserito nel gruppo delle capre? I versetti 41-46 danno la risposta:
41 “Quindi dirà a quelli alla sua sinistra: ‘Via da me, voi che siete stati maledetti! Andate nel fuoco eterno preparato per il Diavolo e per i suoi angeli. 42 Perché ho avuto fame, ma non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete, ma non mi avete dato da bere; 43 ero un estraneo, ma non mi avete accolto in modo ospitale; nudo, ma non mi avete vestito; malato e in prigione, ma non avete avuto cura di me’. 44 E anche loro gli risponderanno: ‘Signore, quand’è che ti abbiamo visto affamato o assetato o estraneo o nudo o malato o in prigione e non ti abbiamo servito?’ 45 Quindi egli risponderà loro: ‘In verità vi dico: ogni volta che non l’avete fatto a uno di questi minimi, non l’avete fatto a me’. 46 Questi andranno allo stroncamento eterno, ma i giusti alla vita eterna”.
I fratelli di Gesù sono i cristiani unti che vivono su questa terra. Il giudizio avverso dei capri si basa sul fatto che non avevano sostenuto i fratelli di Gesù. Questo indica che i capri non rappresentano tutti gli abitanti delle nazioni sulla terra che non sono testimoni di Geova. Ma le capre devono rappresentare persone che hanno avuto contatti con i fratelli di Gesù ma si sono rifiutati di sostenerli. Oggi ci sono circa otto miliardi di persone sulla terra. E, come illustrerò più avanti, la stragrande maggioranza di queste persone non ha avuto alcun contatto con i fratelli di Gesù o con coloro che collaborano con questi fratelli. Così, le capre si riducono a un piccolo gruppo che si è rifiutato di sostenere i cristiani con cui hanno avuto contatti. E molto probabilmente, come sostengo nel mio articolo, sono identici a coloro che gli angeli “raccoglieranno dal suo regno” perché “praticano l’illegalità”. (Mt 13:41) e a coloro che si allontanano. (Ebrei 6:5-8) Questo piccolo gruppo sperimenterà il “lo stroncamento eterno”, che deve riferirsi all’annientamento eterno.
Chi sono gli eserciti dei re della terra (Rivelazione 19:19-21)?
La Torre di Guardia del 1° giugno 1988, pagina 30 traccia un parallelo tra i capri e coloro che combattono contro il re Gesù Cristo secondo Rivelazione capitolo 19:
Inoltre, Matteo 25:31-46 e Rivelazione 19:11-21 indicano che “i capri” che saranno stroncati nella veniente guerra di Dio subiranno lo “stroncamento eterno” nel “lago di fuoco”, che simboleggia la distruzione eterna. — Rivelazione 20:10, 14.
Consideriamo la situazione che viene espressa in Rivelazione 19:17-21:
17 Poi vidi un angelo in piedi nel sole, che gridò a gran voce a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: “Venite, radunatevi per il grande banchetto di Dio, 18 per mangiare la carne dei re, la carne dei comandanti, la carne dei potenti,e la carne dei cavalli e dei cavalieri e la carne di tutti, liberi e schiavi, piccoli e grandi!” 19 E vidi la bestia feroce e i re della terra con i loro eserciti, radunati per far guerra a colui che stava sul cavallo e al suo esercito. 20 Ma la bestia feroce fu presa, e con essa il falso profeta che alla sua presenza aveva compiuto i segni con cui aveva sviato quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia feroce e quelli che adoravano la sua immagine. Entrambi furono gettati vivi nel lago di fuoco in cui brucia zolfo. 21 Gli altri furono uccisi dalla lunga spada che usciva dalla bocca di colui che stava sul cavallo, e tutti gli uccelli si saziarono della loro carne.
Il versetto 19 dice che gli eserciti dei re della terra mossero guerra al giudice Gesù Cristo. Come può essere? Secondo la visione di Paolo in Atti 9:3-5 mentre era in viaggio per Damasco, perseguitare i seguaci di Gesù è come perseguitare Gesù. Ciò significa che, poiché Gesù è invisibile, gli eserciti dei re della terra hanno fatto guerra a Gesù facendo guerra ai suoi seguaci sulla terra. Non sappiamo esattamente come ciò accadrà, ma il contesto suggerisce che ciò accadrà poco prima o durante la grande tribolazione.
Qual è il destino dei soldati negli eserciti dei re? Il versetto 20 mostra che la bestia selvaggia e il falso profeta, che sono simboli di organizzazioni, saranno scagliati nel simbolico lago di fuoco. Ma i soldati degli eserciti dei re saranno uccisi dal giudice Gesù Cristo. L’uccisione delle persone menzionate indicherà la distruzione eterna? Il lago di fuoco è il simbolo della seconda morte, della distruzione eterna, e quelle persone che alla fine del Regno millenario di Gesù non serviranno Dio, si dice che in 20:15 saranno scagliate nel lago di fuoco, così da essere annientati per sempre. Poiché si dice che i soldati degli eserciti dei re sono uccisi ma non scagliati nel lago di fuoco, non possiamo sapere se alcuni di loro o tutti otterranno una risurrezione.
I soldati perseguitano il popolo di Dio, e questo potrebbe suggerire che saranno distrutti per sempre, proprio come coloro che perseguitavano i membri delle congregazioni di Tessalonica, secondo 2 Tessalonicesi 1:7-10. Tuttavia, la vera domanda è se ogni soldato avesse la sua minima possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Se così non fosse, la giustizia e l’amore di Dio impedirebbero alla persona l’annientamento eterno.
Chi sono i soldati negli eserciti dei re? Naturalmente non conosciamo la loro identità, né sappiamo quante persone siano soldati negli eserciti dei re. Tuttavia, La Torre di Guardia del 15 ottobre 1995, a pagina 27 dice:
Molti vengono in contatto con il nostro messaggio tramite la predicazione di casa in casa o informale. Altri possono venire a conoscenza dei testimoni di Geova e di ciò che essi rappresentano in modi a noi sconosciuti. Quando arriverà il tempo del giudizio, in che misura Gesù terrà conto della responsabilità collettiva e del merito familiare? Non possiamo saperlo ed è inutile fare congetture.
Le parole che è inutile speculare sembrano sagge. Ma sollevare la questione della responsabilità comunitaria è in realtà un rifiuto del sacrificio di riscatto. Nell’articolo “Omicidio colposo” nella categoria “Gli undici reati di disassociazione”, dimostro in dettaglio che la “responsabilità della comunità” in relazione al destino finale di una persona non è altro che finzione e non esiste. Le parole citate presentano la possibilità che le persone possano essere eternamente distrutte senza aver avuto la possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto, e questo equivale a un rifiuto del sacrificio di Gesù.
Oggi ci sono 2 miliardi di bambini nel mondo e 800 milioni di persone con un disturbo di salute mentale.[3] Questo è il 35% della popolazione mondiale e non possono far parte degli eserciti dei re. Alcune di queste persone potrebbero essere in grado di accettare la verità su Geova Dio, su suo Figlio Gesù Cristo e sul suo sacrificio di riscatto. Ma la maggior parte delle persone che sono bambini e di quelle con disturbi mentali non avranno la capacità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Quindi, questo terzo di tutte le persone che vivono quando inizia la grande tribolazione devono avere la loro possibilità durante il Regno millenario di Gesù Cristo. Non sappiamo se sopravviveranno alla grande tribolazione o otterranno una risurrezione. Ma quello che sappiamo secondo le Scritture Greche Cristiane è che tutte queste persone devono avere la possibilità personale di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Devono essere “giudicati individualmente secondo le loro azioni.” (Rivelazione 20:13)
[1]. Il mio studio si trova nell’articolo “Un’analisi delle prove utilizzate per dimostrare che il Corpo Direttivo è ‘lo schiavo fedele e discreto’” nella categoria “Il Corpo Direttivo”.
[2]. Il pronome personale che la NWT13 [inglese; ndt] traduce come “persone” è autous, che è l’accusativo plurale maschile di terza persona. Se il pronome personale si riferiva a “le nazioni” che sono neutro, il pronome doveva essere auta, che è l’accusativo plurale di terza persona neutro. L’antecedente di autous non è grammaticale ma logico, cioè persone non specificate delle nazioni. Avrei, quindi, tradotto autous con “persons” e non “the people”.
[3]. https://ourworldindata.org/mental-health.
LA PREDICAZIONE DELLA BUONA NOTIZIA DEL REGNO E LA GRANDE TRIBULAZIONE
Nella sua grande profezia sulla sua presenza e venuta, Gesù disse secondo Matteo 24:14:
14 E questa buona notizia del Regno sarà predicata in tutta la terra abitata, perché sia resa testimonianza a tutte le nazioni, e allora verrà la fine.
Vediamo che la buona notizia del Regno non deve essere predicata a ogni individuo sulla terra, ma come testimonianza per tutte le nazioni. Gli Studenti Biblici iniziarono a predicare sul Regno negli anni ’70 dell’Ottocento e i testimoni di Geova hanno continuato questa predicazione fino ad oggi. Poiché i Testimoni predicano in tutti i paesi del mondo, le parole di Gesù si sono adempiute.
Ma qual è il valore di questa predicazione in relazione al punto fondamentale di questo articolo, e cioè che Gesù comprò tutti i discendenti di Adamo, e che tutti questi devono avere una minima possibilità di accettare il sacrificio di riscatto? Secondo il Rapporto sull’anno di servizio dei Testimoni di Geova per il 2021, c’è stato un picco di 8.686.980 predicatori e hanno trascorso 1.423.039.931 ore nella predicazione. Che cosa significa questa predicazione in relazione con la grande tribolazione che ci aspettiamo nel prossimo futuro e un giudizio individuale favorevole o sfavorevole? La risposta è che significa molto per un giudizio favorevole ma molto poco per uno sfavorevole.
Ho già dimostrato che quasi tutte le persone che vissero prima dell’era volgare, compresi coloro che morirono nel diluvio e gli abitanti di Sodoma, riceveranno una risurrezione, e lo stesso vale per la maggior parte delle persone che sono vissute e morte dal I secolo d.C. e fino ad oggi. Ho mostrato che ci sono due gruppi che non otterranno una risurrezione, 1) coloro che peccano contro lo spirito santo, come i farisei, e 2) i cristiani che hanno rifiutato il sacrificio di riscatto. Le Scritture che il CD usa per mostrare che tutti coloro che non sono testimoni di Geova saranno eternamente distrutti nella grande tribolazione sono le seguenti:
- 2 Tessalonicesi 1:7-10 mostra che alcune persone subiranno la distruzione eterna. Queste persone hanno perseguitato i Tessalonicesi e potrebbero aver peccato contro lo spirito santo.
- I capri menzionati in Matteo 25:31-46 che sperimenteranno lo “stroncamento eterno” devono essere cristiani o coloro che hanno avuto stretti contatti con i cristiani ma che hanno rifiutato il sacrificio di riscatto. Questa conclusione è forte perché, per rifiutarsi di fare del bene ai fratelli di Gesù, bisogna avere con loro uno stretto contatto.
- Se il numero totale dei soldati negli eserciti dei re della terra che attaccano Gesù Cristo, e quindi saranno uccisi, secondo Rivelazione 19:19-21, otterranno una risurrezione o meno è una questione aperta. Il versetto 21 dice che furono uccisi ma non dice che furono gettati nel lago di fuoco. In ogni caso, tutte quelle persone di questi eserciti che non hanno avuto la possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto riceveranno una risurrezione nel Regno millenario di Gesù Cristo.
Il punto importante è che tutte le persone che riceveranno il giudizio avverso dell’annientamento eterno hanno fatto qualcosa di malvagio, e quindi meritano questo giudizio avverso. Nessun passaggio delle Scritture Greche Cristiane dice che le persone che sono ignoranti ma non hanno fatto nulla di malvagio riceveranno un giudizio avverso. Inoltre, anche le persone che hanno fatto qualcosa di malvagio, come la persecuzione dei cristiani da parte di Paolo, saranno perdonate quando sono ignoranti. E gli abitanti di Corazin, Capernaum e Betsaida che hanno rifiutato Gesù riceveranno una risurrezione. Tutto questo è altamente significativo in relazione con la grande tribolazione.
Il destino degli ignoranti quando Gesù viene a giudicare nella grande tribolazione
La cronologia della Bibbia e il segno della presenza di Gesù suggeriscono che la grande tribolazione avverrà nel prossimo futuro. Ma nessuno conosce il giorno e l’ora. Diamo allora un’occhiata a coloro che hanno conoscenza e a coloro che sono ignoranti in questo momento in cui ci sono circa otto miliardi di persone che vivono sulla terra.
Come nel I secolo EV, lo scopo della predicazione della buona notizia del Regno era insegnare alle persone sincere la verità su Dio e aiutarle a diventare servitori di Dio. Lo scopo non era identificare persone malvagie che sarebbero state eternamente distrutte. Anche le 1,4 miliardi di ore utilizzate dai TdG nel 2021 sono solo una goccia nel grande oceano per quanto riguarda l’insegnamento a tutti gli esseri umani della verità su Dio. Quindi, la situazione oggi prima dell’arrivo della grande tribolazione è più o meno la stessa del I secolo EV. La maggior parte delle persone ignora la verità su Dio e continuerà ad essere ignorante quando arriverà la grande tribolazione. Ciò significa che non hanno avuto la minima possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Diamo un’occhiata più da vicino a questa situazione.
Come ho già mostrato, oggi ci sono circa 2 milioni di bambini al di sotto dei 14 anni, e questo è circa il 25% della popolazione mondiale.[1] La maggior parte di questi bambini non ha la possibilità o la capacità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Lo stesso vale per la maggior parte degli 800 milioni di persone che hanno un disturbo di salute mentale.[2] Gran parte di queste non sarà in grado di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Ciò significa che gli individui di questi due gruppi, che costituiscono il 35% di tutti i viventi, saranno ignoranti in relazione alla verità su Dio quando inizierà la grande tribolazione.
Quando osserviamo il rapporto dei Testimoni di Geova, vediamo che ci sono relativamente pochi predicatori in India con 1,39 miliardi di abitanti e in Cina con 1,4 miliardi di abitanti. In Asia ci sono 4,6 miliardi di abitanti, la maggior parte dei quali non ha sentito la buona notizia del Regno. Se presumiamo che ci siano 1 miliardo di bambini in Asia e 400 milioni con disturbi mentali, e sottraiamo questo da 4,6 miliardi, otteniamo il numero di 3,2 miliardi di persone per l’Asia. Se a questo numero aggiungiamo 1 milione di bambini e 400 milioni con disturbi mentali al di fuori dell’Asia, otteniamo il numero 4,6 miliardi. Questo è il numero di coloro che non hanno ascoltato e non ascolteranno la buona novella del Regno o non hanno la capacità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Questo è più del 50% di tutti coloro che vivono oggi. Se aggiungiamo il numero di persone in altre parti del mondo che non hanno ascoltato la predicazione del Regno, ci rendiamo conto che oltre il 70% della popolazione mondiale non ha avuto attualmente l’opportunità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto.
Come si svilupperà la situazione verso la grande tribolazione? La popolazione mondiale aumenta di 140 milioni di persone ogni anno e i TdG aumentano di circa 300.000 persone. Ciò significa che il rapporto tra i Testimoni e la popolazione mondiale aumenta ogni anno. Pertanto, il numero di coloro che oggi non hanno avuto la possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto aumenterà ogni anno fino all’arrivo della grande tribolazione perché il rapporto tra i predicatori del Regno e la popolazione mondiale aumenterà sempre più.
Cosa accadrà al 70%+ delle persone ignoranti quando inizierà la grande tribolazione? Non lo sappiamo. Ma quello che sappiamo è che Gesù acquistò tutti i discendenti di Adamo con la sua morte. Ciò significa che questi oltre 70% o devono sopravvivere alla grande tribolazione o devono ottenere una risurrezione in modo da poter accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Devono essere “giudicati individualmente secondo le loro opere”. (Rivelazione 20:13) Affermare che tutti coloro che non sono veri cristiani saranno eternamente annientati nella grande tribolazione è in realtà un rifiuto del valore del sacrificio di riscatto.
I calcoli di coloro che hanno vissuto su questa terra de La Torre di Guardia si basano sulle informazioni delle Scritture che Adamo fu creato circa 6.000 anni fa e che il diluvio universale uccise tutte le persone tranne Noè e la sua famiglia. Le Scritture Greche Cristiane mostrano che ci sono solo due gruppi di persone che saranno eternamente distrutti, vale a dire quelli che hanno peccato contro lo spirito santo, che significa azioni malvagie continue e consapevoli, e i cristiani che hanno rifiutato il sacrificio di riscatto. Le persone ignoranti e le persone che sono malvagie a causa dell’ignoranza riceveranno una risurrezione.
Abbiamo motivo di credere che solo poche persone saranno eternamente distrutte. Gesù mostrò che i farisei e gli scribi nel I secolo peccarono contro lo spirito santo, ma mostrò che gli abitanti di Sodoma, la maggior parte dei quali praticanti omosessuali, e gli abitanti di Corazin, Capernaum e Betsaida, che rifiutarono Gesù, non peccarono contro lo spirito santo. Questo indica che pochissime persone in passato avevano peccato contro lo spirito santo.
Dal giorno di Pentecoste del 33 EV le congregazioni cristiane crebbero di numero. Ma dobbiamo presumere che pochissimi cristiani che erano stati illuminati e avevano compreso la verità sul Regno avevano rifiutato il sacrificio di riscatto. A sostegno di ciò c’è il fatto che la chiamata celeste iniziata nel 33 EV e durata fino al 20° secolo contava solo 144.000 persone. Oggi i TdG contano circa 8 milioni. Ogni anno circa l’1% dei Testimoni viene disassociato. Nel mio libro La mia benamata religione e il suo Corpo Direttivo mostro che il 90% di questi non avrebbe dovuto essere disassociato se le Scritture fossero state seguite. Ciò significa che 8.000 o meno meritano di essere disassociati ogni anno. La maggior parte di questi aveva violato le leggi di Dio a causa dell’imperfezione, a causa del peccato che avevano ereditato da Adamo. Ciò significa che la maggior parte di questi 8.000 e tutti gli altri che erano stati ingiustamente disassociati riceveranno una risurrezione.
Il ragionamento di cui sopra suggerisce che molto meno di 1 miliardo di persone ha peccato contro lo spirito santo o sono stati cristiani che hanno rifiutato il sacrificio di riscatto. La conclusione, quindi, è che la maggior parte di tutti tra i 20 e i 27 milioni di persone che hanno vissuto sulla terra riceveranno una risurrezione nel Regno millenario di Gesù Cristo.
Il punto di vista che ho presentato in questo articolo secondo cui la maggior parte delle persone che hanno vissuto sulla terra riceveranno una risurrezione non è un punto di vista nuovo. Questa era l’opinione dei leader dei TdG nel 1965 e successivamente. Lo si vede in cinque articoli che discutono la risurrezione in grande dettaglio che sono stati pubblicati nella Torre di Guardia. Consiglio vivamente questi articoli perché presentano un’enorme quantità di dati della Bibbia con cui i lettori possono lavorare. Questi articoli presentano il meglio degli studi interattivi![3]
Più del 70% della popolazione mondiale che è viva quando inizia la grande tribolazione non avrà avuto la minima possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto. Ogni persona che non ha avuto questa possibilità minima avrà questa possibilità durante il Regno millenario di Gesù o sopravvivendo alla grande tribolazione o mediante una risurrezione. |
[1]. https://www.statista.com/statistics/678737/total-number-of-children-worldwide/.
[2]. https://ourworldindata.org/mental-health.
[3]. “La morte e l’Ades daranno i morti”; “I morti per i quali v’è la risurrezione”; “Per chi sono le speranze della risurrezione”; “Chi sarà risuscitato dai morti?”; “Chi sarà risuscitato — Perché?” nella Torre di Guardia del 1° luglio, 15 luglio, 1° agosto, 15 agosto, e 1° settembre 1965.
CONCLUSIONI
Il punto principale di questo studio è che l’idea che [solo; ndt] i Testimoni di Geova sopravviveranno alla grande tribolazione e che tutti gli altri saranno annientati eternamente non ha alcun supporto nelle Sacre Scritture.
Le Scritture mostrano che ci sono due gruppi che saranno eternamente annientati, vale a dire quelli che hanno peccato contro lo spirito santo e i cristiani che hanno rifiutato il sacrificio di riscatto.
Gesù acquistò tutti i discendenti di Adamo con la sua morte. E poiché la maggior parte delle persone tra i 29 e i 27 miliardi che hanno vissuto sulla terra non hanno avuto la possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto, riceveranno una risurrezione durante il Regno millenario di Gesù per avere la loro possibilità.
I membri dell’attuale CD credono che Gesù non sia morto per tutti i discendenti di Adamo ma solo per tutti i tipi di questi discendenti, quelli che saranno salvati. Sulla base di questa veduta, i membri del CD hanno svalutato e limitato sia il sacrificio di riscatto che la risurrezione.
Perché più del 70% di coloro che vivono quando inizia la grande tribolazione, non hanno avuto la possibilità di accettare o rifiutare il sacrificio di riscatto, o sopravviveranno alla tribolazione o otterranno una risurrezione. Per questo motivo, avranno la loro possibilità nel Regno millenario di Gesù Cristo.
COMMENTI SULLA NUOVA COMPRENSIONE DI GIOVANNI 5:28, 29
Una chiara caratteristica del “cibo a suo tempo” che si è dato negli ultimi dieci anni è che il testo della Bibbia è banalizzato, reso inespressivo, insulso e insensato. Un tipico esempio si trova nel libro La pura adorazione di Geova: finalmente ristabilita! (2018), dove il CD invece di spiegare il significato del testo di Ezechiele dà come “cibo a suo tempo” ciò che il testo ricorda ai membri del CD.
All’Adunanza annuale del 2021, Geoffrey Jackson ha tenuto il discorso con il tema “E voi, ci siete?”, e questo discorso ha presentato una nuova comprensione delle parole di Gesù in Giovanni 5:28, 29. Questo discorso è stato un esempio di come un testo che è stato espresso in modo chiaro e logico veniva reso inespressivo, insulso e insensato.
Il filo che abbiamo potuto seguire durante l’intero discorso è stato “il libro della vita”. Jackson ha fatto riferimento a Malachia 3:16 senza citarlo:
16 Allora quelli che avevano timore di Geova parlarono tra loro, gli uni con gli altri, e Geova prestava attenzione e ascoltava. E fu scritto davanti a lui un libro di memorie per quelli che avevano timore di Geova e per quelli che meditavano sul suo nome.
Jackson ha sottolineato le parole “un libro di memorie”, che è la stessa cosa de “il libro della vita”. Ha detto che questo libro è un resoconto di tutti coloro che temono Geova e fanno tesoro del suo nome, un resoconto di tutti coloro che sono in attesa per la vita eterna. Questa è una bella definizione del libro della memoria o del libro della vita. Ma il modo in cui ha usato questo libro di ricordi come spiegazione del nuovo punto di vista di Giovanni 5:28, 29 è insulso e insensato. Vediamo perché.
Un confronto tra la vecchia e la nuova comprensione
Una parte importante del discorso di Jackson è stata una discussione sulle parole di Gesù in Giovanni 5:28, 29 sulla risurrezione:
28 Non meravigliatevi di questo, perché verrà il tempo in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce 29 e ne usciranno: quelli che hanno fatto cose buone per una risurrezione di vita, mentre quelli che hanno praticato cose ignobili per una risurrezione di giudizio.
La tabella 1:1 contiene un confronto con la vecchia e la nuova comprensione delle parole “risurrezione di vita” e “risurrezione di giudizio.”
Tabella 1.1 Un confronto con la vecchia e la nuova comprensione di Giovanni 5:28, 29
Vecchia comprensione | Resurrezione di vita = Resurrezione alla vita eterna. |
“ | Resurrezione di giudizio = Resurrezione a eterna distruzione. |
Nuova comprensione | Resurrezione di vita = Resurrezione di coloro che sono scritti nel libro della vita, che sono in attesa della vita eterna. |
“ | Resurrezione di giudizio = Resurrezione di coloro che saranno messi alla prova i cui nomi non sono scritti nel libro della vita e che non sono in attesa della vita eterna. |
I punti cruciali nel versetto 29 sono le espressioni “vita” e “giudizio”. La vecchia comprensione ha una definizione chiara e concreta di “vita” e “giudizio”, mentre le nuove definizioni sono insulse e insensate. E contrariamente a quanto affermato da Jackson, la vecchia comprensione si accorda con il contesto mentre la nuova comprensione contraddice il contesto. Il mio commento generale alla nuova comprensione è che tutti i risorti sono in attesa per la vita eterna, non solo un gruppo. Lo scopo della risurrezione di tutti è che venga loro offerto il valore del sacrificio di riscatto in modo che possano avere la vita eterna. Inoltre, Rivelazione 20 mostra che tutti coloro che vivono nel Regno millenario di Gesù saranno giudicati individualmente secondo le azioni che compiono dopo la loro risurrezione. Quindi, non c’è solo un gruppo che sarà “giudicato.”
La mancanza di comprensione da parte di Jackson dei verbi greci e inglesi
Discutiamo quindi le affermazioni di base di Jackson: Egli argomentò: Gesù non ha detto “faranno cose buone” e “praticheranno cose vili, ma Gesù ha usato il passato. Quindi queste azioni devono essere state compiute dalle persone prima della loro morte.”
Questo è un argomento fallace, in particolare per due ragioni. In primo luogo, l’argomento di Jackson mostra che non ha conoscenza del greco, né sa che la forma verbale greca dell’aoristo non è un tempo ma un aspetto, e non conosce il significato e la forza di questo aspetto.
L’aspetto perfettivo aoristo può riferirsi a passato, presente e futuro, con preponderanza per il passato. In 5:29 un riferimento futuro dei due aoristi di “hanno fatto cose buone” e “praticato cose ignobili” non può essere reso come futuro in inglese, perché i due aoristi costituiscono un contrasto temporale con i verbi futuri in greco “udranno la sua voce e ne usciranno.”
Tuttavia, Jackson può leggere Giovanni 5:25 nella NWT13 (TNM) dove un aoristo è tradotto dall’inglese perfetto “hanno prestato attenzione” e non dall’inglese passato semplice. Inoltre, tradurrò questo testo come futuro perfetto come “avranno udito”. Ciò significa che i due aoristi in Giovanni 5:28, 29 possono, sulla base della grammatica greca, essere tradotti al passato: “fecero cose buone” e “praticarono cose vili”, o come perfetti: “hanno fatto cose buone” e “hanno praticato cose vili”, o come futuri perfetti “avranno fatto cose buone” e “avranno praticato cose vili”. Pertanto, l’argomento di Jackson secondo cui Gesù ha usato il passato, e quindi le azioni devono essere state fatte prima che le persone morissero, non ha alcun fondamento.
Secondo, se il passato della NWT13 (TNM), che è la traduzione più probabile, è corretto, ciò non prova che le azioni siano avvenute prima della morte delle persone. Il punto che Jackson non capisce è che sia l’inglese che il greco hanno tempi assoluti e tempi relativi. Il tempo di un’azione è visto da un punto di vista particolare. Il punto di osservazione più comune è il momento presente, e questo rappresenta il tempo assoluto. L’azione prima del momento presente è passata, l’azione contemporanea al momento presente è presente e l’azione dopo il momento presente è futura.
Tuttavia, è possibile avere un altro punto di vista rispetto al momento presente. Il punto di osservazione da cui un’azione è vista può essere nel passato o nel futuro, e questo rappresenta i tempi relativi. Un esempio di un’azione che viene vista in relazione a un punto di osservazione nel futuro è il futuro perfetto, come “avranno sentito”. Questo tempo relativo descrive un’azione che è passata in relazione a un punto di osservazione nel futuro. Questa è la posizione retrospettiva espressa con mezzi grammaticali. Tuttavia, un punto di vista retrospettivo può anche essere espresso semanticamente, non sulla base della grammatica, ma sulla base della sintassi e del contesto. Ciò significa che il contesto, sia quello vicino che quello remoto, può mostrare che l’oratore ha preso una posizione particolare in futuro, e poi si guarda indietro. In una situazione del genere, l’uso del passato inglese non mostra che l’azione si verifica prima del momento presente, ma l’azione passata può verificarsi dopo il momento presente ma prima di un particolare punto di osservazione nel futuro.
Ed ecco il vero punto debole di Jackson. Se il passato delle espressioni “hanno fatto cose buone” e “hanno praticato cose ignobili” è una buona traduzione, non ha considerato quale punto di osservazione usasse Gesù. In altre parole, non ha considerato se le azioni passate sono avvenute prima del momento presente o se sono avvenute prima di un punto di osservazione privilegiato nel futuro. Invece di fare ciò, ha creato una scorciatoia e ha dichiarato che l’uso del passato remoto dimostra che le azioni sono avvenute prima che le persone morissero.
La parola “vita” (zōē) con riferimento al futuro significa sempre “vita eterna”
Jackson ha detto che la parola “giudizio” (in greco: krisis) potrebbe avere altri significati oltre a “giudizio avverso”, e questo è corretto. Alcuni dei significati dati da Mounce sono: “distinzione; discriminazione; giudizio, decisione, lode; una sentenza giudiziaria; una sentenza avversa”. Ma la sua affermazione che il contesto mostra che il “giudizio” in Giovanni 5:29 è usato in senso neutro e non nel senso di “giudizio di condanna” è chiaramente sbagliata.
Poiché la parola “giudizio” (krisis) ha diversi significati, il modo migliore per trovare il significato della parola usata in Giovanni 5:29 è guardare la parola “vita” (zōē) che è usata come contrasto con “giudizio” (krisis). Secondo Mounce, zōē ha solo due significati, vale a dire “vita” ed “esistenza vivente”, ma la parola zōē può avere diversi riferimenti. Ciò che è importante in questo contesto è che quando zōē è usato con riferimento al futuro, il suo riferimento è uniforme.
Quando in Giovanni viene menzionata la vita futura, il riferimento è sempre “vita eterna”. Lo si vede dal fatto che “vita” e “vita eterna” sono usati come sinonimi. In molti casi, è usata da sola “vita”, e il significato chiaramente è “vita eterna”:
Giovanni 3:36 “Chi esercita fede nel Figlio ha vita eterna; chi disubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.”
Giovanni 5:24 “In verità, sì, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato ha vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.”
Giovanni 5:39 “Voi esaminate le Scritture perché pensate che avrete vita eterna tramite esse; e sono proprio queste che rendono testimonianza riguardo a me. 40 Eppure non volete venire da me per avere la vita.”
Giovanni 6:33 “Infatti il pane di Dio è quello che scende dal cielo e dà vita al mondo.”
Giovanni 6:53 “Perciò Gesù disse loro: “In verità, sì, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. 54 Chi si nutre della mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno,”
Giovanni 6:47 “In verità, sì, in verità vi dico: chi crede ha vita eterna. 48 Io sono il pane della vita.”
Giovanni 6:63 “È lo spirito che dà vita; la carne non è di nessuna utilità. Le parole che vi ho detto sono spirito e sono vita.”
Giovanni 10:10 “Il ladro non viene se non per rubare, scannare e distruggere. Io sono venuto affinché abbiano la vita, e l’abbiano in abbondanza.”
Giovanni 14:6 “Gesù rispose: “Io sono la via e la verità e la vita. Nessuno arriva al Padre se non tramite me.”
Giovanni 20:31 “Ma questi sono stati messi per iscritto affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e affinché credendo abbiate vita per mezzo del suo nome.”
1 Giovanni 1:1 “Quello che è stato dal principio, che abbiamo udito, che abbiamo visto con i nostri occhi, che abbiamo osservato e che le nostre mani hanno toccato riguardo alla parola della vita 2 (la vita infatti si è manifestata, e noi abbiamo visto e testimoniamo e vi dichiariamo la vita eterna che era presso il Padre e si è manifestata a noi),”
1 Giovanni 5:11 “E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e tale vita è in suo Figlio. 12 Chi ha il Figlio ha tale vita; chi non ha il Figlio di Dio non ha tale vita.”
Sopra ci sono dodici esempi in Giovanni e 1 Giovanni in cui “vita” è usata nel senso di “vita eterna”, o come parallelo con “vita eterna” o perché il contesto mostra che il riferimento è alla “vita eterna”. Non vi è alcun esempio in Giovanni o in altri libri delle Scritture Greche Cristiane dell’uso di zōē nel senso di “scritto nel libro della vita” o “in attesa della vita eterna”, che è il senso applicato a zōē in Giovanni 5:29 da parte di Jackson. Pertanto, il nuovo significato applicato a “vita” (zōē) in Giovanni 5:29 non ha alcun fondamento nelle Scritture.
Cosa significa il contrasto tra “vita” (zōē) e “giudizio” (krisis)?
Quando un Testimone partecipa all’opera di predicazione e discute la questione di cosa succede quando una persona muore, ha il compito facile di dimostrare che gli esseri umani non hanno un’anima immortale. Ma dimostrare con le Scritture che non c’è l’inferno né il tormento eterno è molto più difficile. Una Scrittura importante da usare a questo riguardo è Marco 9:43:
43 “Se la tua mano ti porta a peccare, tagliala. È meglio per te entrare nella vita storpio che finire con due mani nella Geènna, nel fuoco inestinguibile.
L’argomento è che “vita” e “Geenna” sono usati come contrasti, e quindi “Geenna” deve essere l’opposto della vita, cioè “nessuna vita”. In relazione alla “vita” e al “giudizio” in Giovanni 5:28, 29, Perspicacia nello studio delle Scritture II, pagina 789 [ediz. italiana p. 783; ndt] contiene il seguente commento:
Se Gesù, nel parlare di una risurrezione di giudizio, avesse inteso riferirsi a un giudizio il cui risultato poteva essere la vita, non ci sarebbe stato nessun contrasto fra questo e la “risurrezione di vita”. Quindi il contesto indica che per “giudizio” Gesù intendeva un giudizio di condanna.
Gesù mostra che c’è un contrasto tra le frasi di “risurrezione di vita” e “risurrezione di giudizio”. E poiché l’uso della parola “vita” nelle Scritture Greche Cristiane con riferimento al futuro significa sempre “vita eterna”, come ho mostrato sopra, la parola “giudizio” deve essere esattamente l’opposto, cioè “giudizio di condanna” o “l’annientamento eterno.”
Il fatto che una persona otterrà una risurrezione alla vita o una risurrezione al giudizio dipende dalle sue azioni, dal fatto che abbia fatto cose buone o praticato cose ignobili. Come ho mostrato, l’argomento di Jackson secondo cui il verbo è al passato e quindi le azioni devono essere state fatte prima che la persona morisse, è fallace. Questo perché l’aoristo greco può riferirsi a passato, presente o futuro, e Jackson non si rende conto che ci sono tempi assoluti e tempi relativi sia in greco che in inglese.
Il tempo in cui le persone hanno fatto cose buone e praticato cose vili è deciso dalle parole di Paolo in Romani 6:7:
Infatti chi è morto è stato assolto dal suo peccato.
Quando una persona muore, tutti i suoi peccati sono cancellati e non può essere giudicato una seconda volta dopo la sua risurrezione per ciò che ha fatto prima della sua morte. Ciò significa che “fatto cose buone” e “praticato cose ignobili” si riferiscono ad azioni che saranno compiute dopo la risurrezione della persona.
Tornerò ora alla nuova comprensione presentata da Jackson: la risurrezione alla vita significa che il nome della persona è scritto nel libro della vita e la persona è in attesa per la vita eterna. La risurrezione di giudizio significa che la risurrezione è per una prova; il nome della persona non è scritto nel libro della vita, e lui o lei non è in attesa per la vita eterna. Il “giudizio” significa che la persona sarà educata nella verità di Geova. Se inizia a servire Geova, sarà pronta per la vita eterna. Se si rifiuta di servire Geova, il risultato finale sarà l’annientamento eterno.
La nuova definizione di “risurrezione di giudizio” contraddice le parole di Rivelazione 20:12, 13. In entrambi i versetti si usa il verbo krinō (“giudicare”) che corrisponde al sostantivo krisis (“giudizio”). L’uso di questo verbo descrive un test. E chi viene giudicato o messo alla prova? Tutti coloro che sono risorti. Ciò significa che sia coloro che hanno ottenuto una risurrezione di vita sia coloro che hanno ottenuto una risurrezione di giudizio sono giudicati o messi alla prova. Pertanto, la nuova visione secondo cui solo coloro che hanno ottenuto la risurrezione di giudizio sono giudicati o messi alla prova chiaramente è sbagliata.
I due versetti mostrano che tutti i risuscitati saranno giudicati individualmente secondo le loro azioni. A causa della parola di Paolo in Romani 6:7, “le opere” di cui sono giudicati devono essere azioni compiute durante il Regno millenario di Gesù. Alla fine dei mille anni avverrà la prova finale, come leggiamo in Rivelazione 20:7-9, 15:
7 Non appena i 1.000 anni saranno finiti, Satana sarà liberato dalla sua prigione 8 e uscirà per sviare le nazioni che stanno ai quattro angoli della terra, Gog e Magòg, e radunarle per la guerra. Il loro numero sarà come la sabbia del mare. 9 Dilagheranno in tutta la terra e circonderanno l’accampamento dei santi e la città amata. Ma dal cielo scenderà un fuoco che le divorerà. … 15 E chi non risultò scritto nel libro della vita fu gettato nel lago di fuoco.
Ci sono due gruppi, quelli che sostengono Geova, che otterranno la vita eterna, e quelli che si oppongono a Geova e che saranno annientati eternamente nel lago di fuoco. Dopo questo test finale, possiamo assumere un punto di vista retrospettivo. Ora possiamo vedere che alcuni hanno avuto una “risurrezione di vita” (vita eterna) e alcuni hanno avuto una “risurrezione di giudizio” (annientamento eterno).
La nuova veduta di Giovanni 5:28, 29 si unisce alla serie di tutte le nuove interpretazioni inespressive, insulse e insensate dell’attuale Corpo Direttivo. E Geoffrey Jackson e i membri del CD che hanno fatto questa nuova interpretazione e l’hanno approvata non hanno una comprensione chiara e accurata di ciò che dice la Bibbia sulla risurrezione dei morti.
Vorrei anche aggiungere le parole dell’edizione di studio de La Torre di Guardia del febbraio 2022, articolo di studio 6, paragrafo 15:
Mentre si avvicina la fine di questo sistema di cose, dobbiamo fidarci di Geova come mai prima. Durante la grande tribolazione riceveremo istruzioni che potrebbero sembrarci strane, poco pratiche o illogiche. È ovvio che Geova non si rivolgerà a ognuno di noi direttamente. Con tutta probabilità ci darà indicazioni attraverso gli uomini scelti da lui per guidarci. Quello non sarà sicuramente il momento di mettere in dubbio le istruzioni che riceveremo o di essere scettici, magari chiedendoci: “Ma questa cosa viene veramente da Geova o è un’iniziativa dei fratelli nominati?” In quei momenti cruciali ci fideremo di Geova e della sua organizzazione? Questo potrebbe dipendere da come consideriamo oggi le istruzioni che riceviamo. Se oggi ci fidiamo di queste istruzioni e siamo pronti a seguirle, probabilmente faremo la stessa cosa durante la grande tribolazione (Luca 16:10). (Grassetto nell’originale)
Anche se i membri del CD danno istruzioni “strane, poco pratiche o illogiche”, tutti i Testimoni devono seguire queste istruzioni. Questo significa che anche quando non comprendiamo il significato di qualcosa che il CD dice o scrive, dobbiamo credere che provenga da Geova. Anche questo è un chiaro esempio di semi-ispirazione da parte dei membri del CD.